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Attualità | 22 giugno 2021, 17:02

L’ospizio della Trinità di Valgrana, un tempo meta di pellegrini e viandanti… come sul cammino di Santiago [VIDEO]

L’opera è stata inserita dal Gal tra gli “Interventi di riqualificazione degli elementi tipici del paesaggio e del patrimonio architettonico locale”. La rappresentazione sacra sulla facciata è uno dei rarissimi esempi di iconografia orizzontale del Padre, Figlio e Spirito Santo. Poi abbandonata nei secoli perché considerata “irrispettosa"

L’ospizio della Trinità di Valgrana, un tempo meta di pellegrini e viandanti… come sul cammino di Santiago [VIDEO]

C’è un piccolo “gioiellino” artistico e di importante valenza storica nel piccolo comune di Valgrana, a pochi chilometri da Caraglio.             

Parliamo dell’Ospizio della Trinità: si trova “nascosto” (ma non troppo) nella centrale via Roma, all’interno del centro del comune detto “villa”.

Con alle spalle la ruota del mulino del Paschero, monumento alla Resistenza, e procedendo a monte per la via principale del comune valgranino, è possibile notare sulla sinistra una particolare arcata in pietra. Attraversandola si può scorgere questa piccola abitazione di epoca medievale, risalente al XV secolo. 

Piccola, ma di significativa valenza storica. Si tratta, infatti, di uno degli esempi meglio conservati in Piemonte di punto di ricovero e di riposo per i pellegrini che raggiungevano queste terre come meta di preghiera. Nello stile dei tanti luoghi di questo tipo che si possono trovare lungo il cammino di Santiago. Ora trasformati in ostelli per i numerosi che intraprendono questo percorso e che qui si fermano per un po’ di riposo e per proseguire il tragitto.

L’esempio di Valgrana è caratteristico anche per il ciclo di affreschi in buonissimo stato di mantenimento dove si può scorgere, appunto, la rappresentazione della Trinità. Si tratta di uno dei rarissimi esempi di iconografia orizzontale dove Padre, Figlio e Spirito Santo sono raffigurati sullo stesso livello come tre figure identiche che “nascono” dallo stesso corpo.

Una caratteristica poi abbandonata negli anni successivi perché considerata irrispettosa.

Nella mano sinistra reggono il libro sacro mentre la mano destra è alzata in atto benedicente.

Sulla destra destra della Trinità è rappresentata la Vergine con bambino mentre sulla sinistra Sant’Antonio Abbate.

L’opera, realizzata presumibilmente nel periodo 1460-1470, si attribuisce alla  bottega dei fratelli Biazaci di Busca attivi tra la seconda metà del Quattrocento e i primi anni del Cinquecento tra le valli e le pianure del cuneese e il ponente ligure.

Nelle settimane scorse l’opera è stata inserita dal G.A.L. nel bando degli “Interventi di riqualificazione degli elementi tipici del paesaggio e del patrimonio architettonico locale”. Con un finanziamento di circa 80mila euro l’opera vedrà una copertura dell’80%.  I lavori dovrebbero partire nei prossimi mesi. Tra gli interventi anche la messa a punto dell’arcata in pietra.

Nel video la dipendente comunale Daniela Rebuffo e il sindaco di Valgrana Albino Arlotto raccontano la storia di quest’opera. Forse non troppo conosciuta, ma sicuramente interessante.

Video di Daniele Caponnetto. Montaggio di Luisa De Prosperis.



Daniele Caponnetto

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