Attualità - 12 luglio 2021, 12:41

All'evento sull'economia circolare in Piemonte anche Dario Vallauri, del Polo Agrifood e MIAC

L’agroalimentare piemontese costituisce uno dei principali settori per contributo al PIL in Piemonte: anche per questo è in grado di fornire un apporto determinante alla transizione ecologica

Foto generica

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Economia circolare ed innovazione tecnologica sociale: come riuscire a coniugare questi due aspetti in un nuovo modello economico e produttivo che spinga verso un complessivo rilancio? E in questo processo verso la transizione ecologica, quale ruolo può ricoprire il settore agrifood?

Sono alcune delle domande a cui la Regione Piemonte ha cercato di fornire risposte attraverso la tavola rotonda dal titolo “Agricoltura sostenibile ed economia circolare: quali prospettive ed impatti per il Piemonte”, uno dei talk tematici che hanno arricchito l’evento “La Transizione Ecologica del Piemonte”, condotta dal vicedirettore de La Stampa Paolo Griseri e aperta dal presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio.

Tra i relatori intervenuti anche il responsabile del Polo AGRIFOOD e vicedirettore del Mercato Ingrosso Agroalimentare Cuneo Dario Vallauri, che ha partecipato al talk moderato dal direttore di Agromagazine e presidente del Consiglio di Disciplina dell’Ordine dei Giornalisti del Piemonte Gianfranco Quaglia insieme ad Enrico Allasia (presidente Confagricoltura Piemonte), Gabriele Carenini (presidente Cia Piemonte), Paolo Masserdotti (responsabile Impianti FORSU A2A), Federica Mastroianni (Corporate Communication Manager Novamont), Roberto Moncalvo (presidente Coldiretti Piemonte) e Luca Remmert (presidente Consorzio Italiano per l’Agricoltura Circolare).

L’agroalimentare piemontese costituisce uno dei principali settori per contributo al PIL in Piemonte: anche per questo è in grado di fornire un apporto determinante alla transizione ecologica, fondamentale per rispondere alle grandi sfide della sostenibilità e dei cambiamenti climatici.

Serve innanzitutto un approccio collaborativo delle filiere “Made in Piemonte”, in cui tutti gli attori si sentano coinvolti e responsabili di un cambiamento che non può prescindere dalle tecnologie di un’agricoltura 4.0 e da un ammodernamento delle aziende. Il recupero e il riutilizzo di scarti e sottoprodotti e delle eccedenze alimentari è un altro valore aggiunto nell’ottica dell’economia circolare, così come il packaging, in grado di limitare gli sprechi alimentari.

Spunti affrontati con grande attenzione dai relatori nel corso della tavola rotonda, che ha concluso i propri lavori con una certezza: la transizione ecologica del settore agrifood è fortemente connessa con aspetti di sostenibilità ambientale e sociale, ma non può prescindere dalla sostenibilità economica dell’intera filiera. A cominciare dalle aziende agricole, che svolgono un ruolo di custodi del territorio, ma devono trovare la giusta remunerazione. Per vincere le sfide della transizione ecologica e dell’economia circolare, è imprescindibile un approccio collaborativo di sistema che veda tutti gli attori coinvolti in una partnership pubblico-privata nella quale anche i consumatori siano parte attiva.

Servono inoltre azioni di formazione per accompagnare la crescita delle competenze legate alle nuove tecnologie, oltre a politiche regionali di sostegno alla ricerca e innovazione che consentano una migliore integrazione di filiera tra i fondi destinati alle aziende agricole e quelli a favore dell’artigianato e dell’agroindustria.

comunicato stampa

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