Attualità - 17 luglio 2021, 15:27

Gestione del cinghiale: due pesi e due misure?

Riceviamo e pubblichiamo il comunicato stampa di Enalcaccia Cuneo sulle problematiche di gestione relative alle zone di oasi presenti nelle valli Varaita e Po

Pier Paolo Testa presidente Enalcaccia Cuneo

Pier Paolo Testa presidente Enalcaccia Cuneo

 

Continua a sollevare polemiche l’iniziativa del presidente dei Comprensori Alpini CN1 e CN2 che gestiscono l’attività venatoria nelle valli Varaita e Po, Sergio Rinaudo, relativamente all’apertura delle zone di Oasi di protezione di Prà la Tampa e Gilba.

Tale decisione, votata a stretta maggioranza dal comitato di gestione dei due organismi, è poi stata osteggiata dai Comuni di Sanfront e Brossasco, oltre che da circa trecento cacciatori soci. Ora si muovono le Associazioni venatorie, a partire da Enalcaccia Cuneo che – nella persona del suo Presidente Pier Paolo Testa - scrive una dura lettera.

“Rinaudo ammette che lui ed i suoi tecnici si sono sbagliati e non si sono resi conto che a Gilba e Prà la Tampa ci sono fauna pregiata da tutelare e pastori da difendere” – dichiara ironico Testa.

“Dell’impatto del cinghiale sulla fauna selvatica minore ci si pone il problema solo ora, dando la colpa al lockdown e ai feroci cinghiali che abitano queste lande?” – continua.  “Invece nel Bosco dell’Alevè e nel relativo SIC, come nei territori del Parco del Monviso (che per Rinaudo ha sempre sostenuto senza battere ciglio nel suo espandersi), a Paesana, come nell’Oasi di protezione dei Puy di Casteldelfino - addirittura voluta dal CA CN2 - non c’è fauna e pastori a cui prendere le difese?” 

Testa cita poi il pastore Piercarlo, che in Borgata Puy di Casteldelfino ostinatamente vive e lavora tutto l’anno, fronteggiando non solo cinghiali, ma anche lupi e che Rinaudo dimentica. 

Eppure gli strumenti ci sarebbero - secondo Testa - a fronte di una normativa regionale e provinciale che consentirebbe la gestione di queste aree: dall’uso delle gabbie, alla selezione, alla girata, alla braccata, coinvolgendo pure i Soci Cacciatori.

“Meglio aprire le Oasi e risolvere così il problema” - conclude il referente ENALCACCIA - “ancora una volta in barba a quei Soci Cacciatori che tengono in piedi con le loro quote associative quello che sembra essere a questo punto, esprimendo un parere personale, davvero un ennesimo carrozzone”.

Pier Paolo Testa, 62 anni, libero professionista, vive e lavora nel Saluzzese; è Presidente Provinciale dell’Associazione nazionale Enalcaccia  Pesca e Tiro dal 2013. L’Associazione conta alcune centinaia di tesserati in Provincia di Cuneo ed è da sempre attenta alle problematiche ambientali, promuovendo momenti di avvicinamento al mondo della natura e in particolare della pesca, rivolti soprattutto ai più giovani.

 

C.S.

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