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Attualità | 23 luglio 2021, 13:48

Edilizia in allarme: boom di richieste, ma i prezzi dei materiali aumentano e mancano i ponteggi

Pioggia di richieste di interventi da "Bonus e superbonus", ma la ripresa è falsata. Molte imprese rischiano di non riuscire a portare a termine i cantieri

Foto generica Pixabay

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E' allarme per il settore edilizio. Mancano i ponteggi e i costi delle materie prime (legno lamellare, acciaio, materiali per isolanti come il poliuretano e, in generale, ferrosi e plastici, etc.) sono lievitati in maniera esponenziale.  

In queste condizioni per le imprese diventa quasi impossibile terminare i lavori entro i tempi previsti e, anche se sono state annunciate proroghe, al momento c'è poco di definitivo e confermato. 

"Oltre al continuo aumento delle materie prime e dei semi lavorati per l’edilizia ora una nuova problematica tra crescendo in modo esponenziale" - spiega Paolo Manera, imprenditore del monregalese - "Da settimane è praticamente impossibile reperire ponteggi a noleggio. La misura dei bonus con sconti in fattura al 90% sono in scadenza la 31 dicembre di questo anno". 

Se per Superbonus sono state annunciate proroghe fino al 2022-2023, i professionisti del settore si trovano a fare i conti con una realtà paradossale: richieste di lavoro e incertezze nel poterle accettare e portare a termine.

"Le imprese in questo momento si trovano in grande difficoltà e si finirà di rendere impossibile l’esecuzione dei lavori legati ai bonus: la cosa più strana in questa situazione di stallo è il silenzio sindacale. Si parla di trattativa con lo Stato da mesi, ma non si hanno reali notizie, nel frattempo il tempo passa e le scadenze si fanno vicine" - spiega Manera - "Senza proroghe moltissime pmi non sono in grado di programmare il lavoro e, nonostante una buona richiesta da parte del mercato, non si riesce a canalizzare e a pontificare le opere".

Inoltre, a breve, per il settore dell'edilizia entreranno in vigore anche le nuove regole per la verifica delle congruità della manodopera: cioè la valutazione dell’adeguatezza dell’importo del costo del lavoro in rapporto al costo di un’opera o un servizio in un contratto di appalto (pubblico o privato). Il calcolo è mirato a far emergere il lavoro irregolare e cercare di evitare fenomeni di dumping e nel garantire la giusta retribuzione al personale dipendente. 

"Il nuovo e ulteriore controllo che entrerà i vigore porta con sé altra burocrazia" - conclude Manera - "Una situazione così è insostenibile per buona parte delle pmi. La situazione nonostante un'apparente ripartenza a fronte di richiesta di lavori sta per trasformarsi in un'ecatombe irreversibile!". 

Arianna Pronestì

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