In Italia non è affatto semplice trovare un impiego al giorno d’oggi e proprio per questo motivo sempre più giovani scelgono di aprire Partita IVA, in modo da poter avviare un’attività o semplicemente avere la possibilità di lavorare come professionisti autonomi. Fortunatamente, è ancora possibile optare per il regime agevolato che consente di pagare meno tasse fintanto che si rimane entro certi limiti di fatturato annui e questo è senza dubbio un grande vantaggio. Bisogna però prestare attenzione, perché se è vero che aprire Partita IVA non è complicato come si pensa, è altrettanto vero che sono diversi gli aspetti da non sottovalutare.
Vediamo dunque quali sono gli errori più comuni che vengono ancora oggi commessi da coloro che scelgono di aprire Partita IVA e come evitarli.
1. Sottovalutare l’importanza del commercialista
Il commercialista è una figura professionale di riferimento per tutti i liberi professionisti e gli imprenditori. Non conviene mai sottovalutarne l’importanza, in quanto gli adempimenti fiscali e burocratici quando si apre partita IVA sono parecchi e questo è un settore alquanto complesso. Non basta infatti emettere delle fatture che siano corrette: bisogna anche provvedere a tutti gli obblighi previsti, liquidare l’IVA, pagare i contributi INPS, iscriversi negli appositi registri e naturalmente presentare ogni anno il Modello Redditi che è l’equivalente del 730. Per tutte queste ragioni, chiunque intenda aprire Partita IVA nel 2021 dovrebbe scegliere uno studio commercialista serio e qualificato, che sia affidabile prima di tutto. Purtroppo in materia fiscale è facile commettere degli errori e questa è una figura importantissima per evitare spiacevoli sorprese.
2. Non preparare un Business Plan
Che si intenda avviare un’attività d’impresa o semplicemente diventare dei liberi professionisti, non avere un Business Plan è uno degli errori più grossi che si possano commettere. Se infatti i dipendenti non devono preoccuparsi di nulla, quando si apre la Partita IVA bisogna essere consapevoli che c’è sempre il famoso rischio d’impresa da considerare. Non ci si può permettere di avviare un’attività senza aver calcolato i costi da sostenere, gli ipotetici guadagni e via dicendo perché si rischiano ripercussioni molto serie. È dunque fondamentale avere un progetto di business chiaro e ragionato.
3. Non promuovere la propria attività
Specialmente in fase di start up, non promuovere la propria attività significa correre il rischio di non riuscire nemmeno a partire. Per trovare dei clienti è infatti necessario farsi conoscere ed investire in attività di marketing mirate, che permettano di ampliare il proprio raggio d’azione ed acquisire visibilità. Non si può sperare che i clienti cadano dal cielo: è necessario agire affinché la propria attività sia pubblicizzata in modo adeguato.
4. Non considerare la liquidità sul conto corrente
Un altro errore che commettono in molti, specialmente i giovani che aprono Partita IVA per svolgere l’attività di liberi professionisti, è quello di sottovalutare l’importanza di avere una certa liquidità di base nel conto corrente. Le spese da sostenere quando arriva il momento di presentare il Modello Redditi sono infatti elevate ed è fondamentale avere sempre un importo fisso sul proprio conto, in modo da non rischiare di andare in rosso.