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Attualità | 03 agosto 2021, 09:41

Forte presa di posizione della Cosmo di Busca: “Fuori dall’azienda i dipendenti non vaccinati”

Da settembre resterà a casa chi non ha avuto almeno la prima dose contro il Coronavirus e sarà pagato fino ad ottobre. L’imprenditore Paolino: “Io sono responsabile della sicurezza aziendale, scaduto il termine applicheremo i nuovi protocolli del mondo produttivo”

Duilio Paolino

Duilio Paolino

“Chi, dei miei dipendenti, entro il mese di settembre non sarà ancora vaccinato contro il Coronavirus, almeno con la prima dose, resterà a casa. Sarà pagato a pieno stipendio fino alla fine di ottobre ma non potrà venire in azienda. Poi vedremo come si evolveranno i protocolli e le direttive del governo, per ciò che riguarda il mondo del lavoro”.

Con queste parole l’imprenditore cuneese Duilio Paolino ha informato i suoi 64 dipendenti della decisione aziendale della Cosmo, l’azienda che produce ed esporta in tutto il mondo macchine agricole, ed ha la sede centrale a Busca.

“Non sono uno scienziato - prosegue l’imprenditore - ma seguo ciò che la scienza dice, ossia che il vaccino è, per ora, l’unica arma che abbiamo per non morire di Coronavirus. Ed essendo questa malattia altamente infettiva, vaccinare se stessi significa anche proteggere gli altri e la società in cui si vive e si lavora. Per questo ho chiesto a tutti i miei dipendenti di fare questo atto di responsabilità”.

Le parole del manager hanno avuto subito effetto, con la vaccinazione di un buon numero di dipendenti che hanno portato la quota di vaccinati ad avvicinarsi alla totalità.

La Cosmo, mesi fa, si era anche resa disponibile per trasformare i propri locali in un hub vaccinale.

"Vaccinarsi è un dovere e un diritto, verso se stessi e gli altri”, ribadisce l’imprenditore Paolino, sottolineando anche che “a noi imprenditori, viene affidata la responsabilità della sicurezza sul luogo del lavoro. Ossia io, per la mia azienda, sono responsabile della sicurezza dei miei dipendenti. Ma allora mi chiedo che cosa potrebbe accadere se uno di loro prendesse il Covid19. Nel primo periodo di pandemia si era parlato di una responsabilità del datore di lavoro se una persona contraeva il virus sul posto di lavoro, ma io non posso prendermi una responsabilità così pesante per assecondare chi non vuole vaccinarsi. E per evitare contagi e denunce, per ora, l’unico mezzo a disposizione che ho è non far più venire in azienda i non vaccinati, per tutelare gli altri dipendenti e l’azienda stessa”.

NaMur

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