Difendere le api e gli altri insetti impollinatori è compito di tutti noi ma è altrettanto importante difendere noi stessi. La loro puntura può essere dolorosa, persino pericolosa. Come lenire il dolore? Cosa bisogna fare, soprattutto in caso di reazione allergica? Le punture di api, vespe, calabroni e bombi sono dolorose e possono complicarsi rapidamente. I nostri consigli per prendersene cura al meglio.
Come reagire dopo una puntura degli Imenotteri?
Cercate di identificare l'insetto che vi ha punto. Rimuovete immediatamente il pungiglione con l'unghia, il bordo piatto di un coltello o anche una carta di credito. Le pinzette potrebbero perforare la ghiandola con il veleno e rilasciarne di più. Lavate la zona dove siete stati punti con acqua e sapone e disinfettate, questi insetti sono a contatto con il terreno (rischio di tetano). Quindi posizionate un cubetto di ghiaccio coperto con un panno sul morso per evitare che si gonfi. Il freddo è un efficace antinfiammatorio. Se il morso era sulla mano: rimuovete anelli e braccialetti. Per lenire la reazione infiammatoria si può ricorrere all'aromaterapia con olio essenziale di lavanda (Lavandula latifolia), un antidoto molto efficace: da 2 a 3 gocce pure, da applicare sulla zona, più volte al giorno. In caso di dolore intenso, gonfiore e prurito è necessario rivolgersi ad un medico che saprà indicare il farmaco più indicato.
Ape, vespa, calabrone, bombo... come distinguerli?
È fondamentale saper differenziare questi Imenotteri, tutti temuti per le loro punture, (taglia, colore, corporatura). Il metodo di intervento differisce a seconda del tipo di insetto.
L’Apis linnaeus appartiene ad un genere di insetti sociali della famiglia Apidae, che comprende ben 27 specie ed hanno un ruolo diretto nella produzione del miele, ed un ruolo indiretto nella impollinazione. Le vespe (Vespidae latreille) sono una famiglia di insetti sociali appartenente all’ordine degli Imenotteri. Le femmine di vespa sono dotate di un aculeo velenoso che utilizzano esclusivamente per difesa. Il calabrone (cravunaro rosso, aponale o Vespa crabro) è un tipo di vespa, per la precisione è il tipo di vespa più aggressivo e grande in assoluto: alcuni esemplari possono raggiungere e superare i 5 cm di lunghezza. Il bombo (Bombus latreille) è un genere di insetti imenotteri della famiglia Apidae, importante per l’impollinazione.
La differenza tra la vespa e l'ape è abbastanza visibile. La vespa ha un disegno nero-giallo più nitido, non è pelosa e per definizione ha una figura a clessidra. I calabroni sono spesso neri e bianchi, ma possono avere varie sfumature di giallo e perfino di rosso. Sono simili alle vespe, ma più grandi. I bombi sono molto pelosi e con un piccolo corpo rotondo.
A chi rivolgersi in presenza di un nido?
In caso di presenza di un nido è importante rivolgersi a dei professionisti i quali saranno in grado di identificare il tipo di insetto presente e intraprendere le azioni più opportune.
I professionisti della Moedi Srl sono a disposizione per interventi di riconoscimento, localizzazione e gestione della problematica. In presenza di api lo sciame viene “spostato” e affidato a mielicultori che se ne prenderanno cura. Per vespe, calabroni e bombi, i tecnici Moedi interverranno con la migliore strategia per rimuovere il nido.
La distruzione dei nidi è ancora la soluzione più efficace per ridurre il numero di regine emergenti. Tuttavia, è difficile da implementare a causa del complicato monitoraggio dei nidi nella vegetazione, poiché i nidi devono essere distrutti prima che le future regine se ne vadano.
I calabroni o le vespe velutine ad esempio, come tutte le vespe e le api, proteggono i loro nidi; se vi avvicinate entro 5-6 m dal nido, percepiscono una minaccia ed è probabile che vi attacchino. Il veleno del calabrone asiatico o della vespa velutina non è più violento di quello del calabrone europeo, di altre vespe o api; tuttavia, durante un attacco massiccio o in caso di allergia al veleno, esiste un pericolo reale per la persona punta.
Valutate la pericolosità, se il nido non è minaccioso per nessuno e molto difficile da raggiungere, sarà più ragionevole non considerare di farlo distruggere. In tutti i casi e quando possibile, controllare l'attività del nido ad occhio nudo o con il binocolo. Con la diminuzione delle temperature il nido si svuoterà dei suoi occupanti, non sarà ricolonizzato, la sua distruzione non avrà alcun interesse.
Se è accessibile e può essere pericoloso per le persone, chiedete di farlo distruggere e soprattutto non cercate di intervenire da soli.
Molti nidi sono collocati in posizioni difficilmente accessibili e visibili, alcune specie nidificano a terra, pertanto la distruzione fai da te, potrebbe rivelarsi inefficace perché incompleta.
Per tutti questi aspetti è fondamentale che a effettuare questi interventi sia personale specializzato, formato a gestire al meglio la situazione, provvisto dei materiali e dei dispositivi di sicurezza necessari.
Moedi srl è in Via Torino, 37/b a Vezza d'Alba e si avvale di uno staff di professionisti qualificati nella disinfestazione e non solo.
Per ulteriori informazioni potete chiamare al 0173 610164 o visitare il Sito.