“Ci aspettavamo dai trenta ai quaranta prenotati, ce ne sono arrivati 300”, commenta soddisfatto il sindaco di Lagnasco Roberto Dalmazzo la prima giornata di vaccinazioni sui lavoratori stagionali organizzata dai dieci Comuni firmatari del protocollo della Prefettura per l’accoglienza dei braccianti. Un’iniziativa che è stata estesa a tutti e 34 i Comuni della Frutta.
“Per andare incontro alle aziende abbiamo pensato a questa possibilità di far vaccinare i lavoratori. Non avendo loro la tessera sanitaria in quanto stranieri, ci siamo fatti dare dei dati campione dei datori di lavoro. Abbiamo visto che funzionava come sistema e abbiamo quindi fatto un incontro con il tavolo della frutta del Monviso che ha come attori anche le aziende e le associazioni categoria”.
Le associazioni di categoria nelle settimane scorse hanno invitato le aziende interessate a fornire i dati del datore di lavoro come responsabile per i ragazzi che volevano sottoporsi al vaccino e hanno coinvolto la Cgil per trovare i traduttori. I datori di lavoro hanno avuto tempo fino a venerdì scorso per aderire. Si aspettavano una quarantina di prenotati e invece l’iniziativa ha riscosso grande successo.
Nella giornata di oggi a Lagnasco saranno vaccinati 90 lavoratori stagionali, 192 passeranno mercoledì 11 agosto, 60 mercoledì 18 agosto. “In tutto sono 95 i lavoratori presso aziende che hanno sede in paese - specifica Dalmazzo - Ma ci sono persone che arrivano da Busca fino a Bagnolo”. Riceveranno tutti una dose di J&J, a eccezione delle donne, quasi tutte di origine albanese, cinese e maliana, 11 in tutti che riceveranno in Moderna. “Abbiamo chiesto autorizzazione all’Asl per poter somministrazione il Johnson & Johnson ai giovani perché non hanno una residenza stabile”. La maggior parte dei ragazzi arriva dall’Albania e dal Mali.
Gjonaj Paulin, originario di Scutari (Albania), ha deciso di farsi vaccinare. “Lavoro in Italia da 38 anni - racconta - ho deciso di farmi vaccinare per poter continuare a lavorare, per potermi spostare e per il bene della comunità, ci sono stati troppi morti”.
“Una bellissima iniziativa - commenta lavoro Emanuele Isaia, proprietario dell’omonima azienda agricola - perché molti arrivano dall’estero e non sono ancora vaccinati. In tanti lo chiedono per poter ottenere il Green Pass”. Non tutti però accettano di sottoporsi al vaccino e preferiscono passare per i tamponi. “Io ho tre ragazzi che arrivano dall’Africa, due di loro si vaccinano, anche un ragazzo polacco e sei dall’Albania hanno deciso di ricevere la dose”.
L’iniziativa, organizzata in occasione della raccolta dei piccoli frutti sarà ripetuta per la campagna di raccolta delle mele a fine agosto, sempre rivolta a tutte le aziende che hanno sede legale nei 34 Comuni della frutta.
Con due linee aperte, l’hub di Lagnasco ancora un volta dimostra di essere un passo avanti. Già per gli over 80 infatti fu il primo ad essere allestito in Piemonte al di fuori dei centri vaccinali Asl.