Attualità - 01 settembre 2021, 15:35

Sanitari no vax: 60 i casi al vaglio dell’Asl di Langhe e Roero

Solamente dieci di loro sono però dipendenti diretti dell’azienda sanitaria. In dirittura d’arrivo le procedure di accertamento con le prime due sospensioni nei confronti di altrettante infermiere

Il dottor Enzo Abrigo, responsabile medico della Residenza di Rodello, si vaccina sotto gli occhi del governatore Cirio. Era il 27 dicembre 2020, giornata di inizio della campagna vaccinale in Piemonte

Il dottor Enzo Abrigo, responsabile medico della Residenza di Rodello, si vaccina sotto gli occhi del governatore Cirio. Era il 27 dicembre 2020, giornata di inizio della campagna vaccinale in Piemonte

Sono complessivamente una sessantina gli operatori sanitari nei confronti dei quali l’Asl Cn2 ha avviato le procedure previste dall’ormai noto decreto legge 44/2021, misura che prevede il richiamo e la successiva sospensione dal lavoro per coloro che, esercitando una qualsiasi professione sanitaria, non abbiano ottemperato all’obbligo di vaccinazione anti Covid.

"Come sta avvenendo in tutte le Asl piemontesi – spiega il direttore generale della Cn2 Massimo Veglio – siamo ormai arrivati al termine di tale iter. Già un paio di settimane abbiamo inviato le lettere di accertamento, che, così come prevede la norma, sono state dirette ai soggetti di cui non risulta l’avvenuta vaccinazione, ai loro datori di lavoro e agli ordini professionali di appartenenza. Parliamo effettivamente di una sessantina di persone, nel complesso, ma in questo senso occorre sottolineare due dati. Il primo è che le Asl agiscono in quanto aziende sanitarie di riferimento degli interessati: per la maggior parte dei casi non si tratta quindi di nostri dipendenti, ma di persone residenti sul territorio di nostra competenza e che hanno qui il loro medico curante. Il secondo dato riguarda il fatto che in tale platea non rientrano soltanto medici e infermieri ospedalieri, ma anche farmacisti, operatori delle parafarmacie, veterinari, fisioterapisti, tecnici di laboratorio, tecnici di radiologia, tecnici di ambulatorio, addetti delle case di cura e delle Rsa, etc. Operatori sanitari di diverse tipologie, insomma, attivi nel settore pubblico come negli studi privati".

Tutto ciò considerato, si riduce a una decina il numero di destinatari del richiamo che sono anche diretti dipendenti dell’Asl Cn2, mentre è ovviamente possibile che un certo numero di altri collaboratori diretti della stessa, in servizio presso l’ospedale di Verduno o i servizi della medicina territoriale di Langhe e Roero, abbiano ricevuto analogo richiamo dalle rispettive Asl di residenza.

Sulla decina di casi che vedono queste due condizioni coincidere, si riducono a due al momento quelli per i quali, giunta al termine la procedura di accertamento, è già stata anche verificata l’insussistenza di idonee motivazioni rispetto alla mancata vaccinazione.

Nello specifico si tratterebbe di due infermiere, per le quali ora si profila quindi la sospensione dal servizio senza compenso, o l’affidamento ad altra mansione con trattamento economico corrispondente, se ne ricorreranno le condizioni e ovviamente nel caso in cui questo non implichi rischi di diffusione del contagio.

"E’ un provvedimento difficile e doloroso da prendere –
conclude amareggiato il direttore Veglio –, ma ovviamente si tratta di una strada obbligata, dobbiamo attenerci a quanto prescrive la legge".

Ezio Massucco

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