Bene, ma non benissimo. E’ un po’ questa la sostanza del messaggio che i presidenti dei nove comitati di quartiere cittadini (Centro Storico, Moretta, Moretta Due, Mussotto, Piana Biglini, Piave, San Cassiano, Scaparoni e Vivaro), giunti alla scadenza dei cinque anni seguiti alle elezioni del novembre 2016, hanno voluto indirizzare all’Amministrazione comunale tramite una lettera appena recapitata al sindaco Carlo Bo e al consigliere delegato Nadia Gomba.
Una comunicazione – spiegano – che ha "lo scopo di fare un bilancio del nostro mandato e porre alcune considerazioni su quello che ha funzionato e su ciò che si potrebbe fare per migliorare i rapporti tra Amministrazione e Comitati", giacché "siamo stati chiamati a ricoprire questo ruolo per portare a conoscenza della stessa le anomalie e le problematiche riscontrate nei rispettivi quartieri e in questi anni crediamo che sollecitazioni, sia alla passata amministrazione che a quella attuale, siano state proposte".
I nove presidenti riconoscono quindi "l’impegno e l'attenzione profusa dai nostri referenti Claudio Tibaldi, Emanuele Bolla e Nadia Gomba", che ringraziano, spiegando che "molti investimenti sono stati fatti e tantissime problematiche apparentemente marginali per un’Amministrazione sono state risolte grazie al loro impegno".
Dopodiché passano poi a un elenco in sette punti nel quale invece annoverano "quello che, a nostro parere non funziona" e "alcune situazioni che ultimamente ci sembrano peggiorate", lamentando "una sorta di emarginazione nei nostri confronti, quasi a voler sottolineare l'inconsistenza del nostro ruolo".
"E’ stato fatto – attaccano – un piano di investimento nei quartieri senza concordare con noi quali fossero le priorità, realizzando interventi di cui siamo venuti a conoscenza solo a posteriori, a volte tramite la stampa".
"Sono stati richiesti – è il secondo punto – incontri con assessorati con i quali non si è riuscito ad organizzare alcunché. Alcuni assessori non rispondono né alle telefonate, né alle mail".
"Andiamo a nuove elezioni – si prosegue – con la volontà da parte dell’Amministrazione di aumentare il numero di quartieri senza aver mai fatto un incontro per capire come si intende procedere e quando, e in che modo verrà modificato il regolamento dei Comitati".
"Crediamo vada inserito nello statuto – quarto punto – un ruolo di coordinamento dei comitati di quartiere, al fine di porre richieste condivise con un'unica voce su temi di carattere generale per la nostra città", mentre "riteniamo che limitare al doppio mandato la carica di presidente di quartiere freni la crescita di un lavoro impegnativo che richiede esperienza maturabile solo negli anni".
"Da accordi verbali avremmo dovuto avere incontri regolari, almeno tre all'anno in streaming, con l'amministrazione ma si continua come in passato ad avere rapporti con i singoli individui per risolvere i singoli problemi".
In ultimo e in via generale, i presidenti di quartieri cittadini chiedono "una maggior attenzione istituzionale da parte di tutta l’Amministrazione, tutto ciò nella speranza che questa nostra lettera sia di stimolo per la nuova tornata gestionale dei comitati".