Dopo la presentazione in anteprima tenuta ieri negli spazi all’aperto di Palazzo Mathis, ha aperto i battenti questa mattina a Bra “L’uomo svelato. Studi e restauro di una mummia egizia di 4500 anni fa”, mostra con la quale la Fondazione Cassa di Risparmio di Cuneo ha scelto la città della Zizzola per inaugurare il primo dei cinque grandi eventi in calendario per la sua stagione espositiva 2021.
Nutrita la platea di autorità e cittadini presenti al momento inaugurale, che ha visto gli interventi delle diverse istituzioni coinvolte nell’organizzazione di un’esposizione della quale a più riprese si è sottolineato grande valore scientifico e divulgativo.
Il vicepresidente Ezio Raviola ha così portato il saluto della Fondazione Crc (presente all’incontro anche con la consigliera braidese Patrizia Franco e con il collega albese Francesco Cappello, oltre che col nuovo direttore generale Roberto Giordana e con la responsabile Arte, attività e beni culturali Valentina Dania), cogliendo l’occasione per ricordare il cammino di integrazione che nel marzo 2019 portò l’omologa realtà braidese a fare il suo ingresso nella compagine dell’ente bancario cuneese.
Il sindaco braidese Gianni Fogliato ha quindi fatto gli onori di casa ricordando l’importante stagione di eventi organizzata in città anche per accompagnare la 13ª edizione di "Cheese", al via venerdì 17, mentre Stefano Trucco e la braidese Sara Abram, nelle loro vesti di presidente e segretario del centro del Centro Conservazione e Restauro “La Venaria Reale” (Ccr), sono entrati nel merito dell’esposizione raccontando la complessa fase del restauro di un reperto – la mummia ora visibile nelle sale dello storico palazzo braidese – la cui storia è stata ripresa anche dall’egittologa Elisa Fiore Marochetti (della Soprintendenza del Piemonte) e da Cecilia Pennacini, direttore del Museo di Antropologia ed Etnografia (Maet) dell’Università degli Studi di Torino, dal quale la mummia. Luca Semperboni, direttore sanitario del J Medical di Torino, ha invece raccontato come le sofisticate apparecchiature in dotazione al centro medico della Juventus siano servite come supporto a quanti hanno operato alle delicate operazioni di restauro.
Ritrovata nel 1920
Quella al centro dello straordinario progetto di recupero conservativo condotto da Ccr, e che a Bra viene esposta per la prima volta, è una mummia egizia risalente all’Antico Regno (IV Dinastia, 2600-2400 a.C.), tra le più antiche delle collezioni del Maet dell’Università di Torino. Il reperto venne ritrovato nel 1920 nel corso della missione archeologica italiana in Egitto condotta dal noto egittologo Ernesto Schiaparelli e della quale faceva parte anche il medico antropologo originario di Limone Piemonte Giovanni Marro, fondatore del museo che oggi custodisce questa preziosa testimonianza.
Un giovane uomo tra i 20 e i 25 anni
"Lo studio radiologico e antropologico del corpo – si legge sui pannelli che accompagnano l’esposizione – ha permesso l’identificazione generica dell’individuo attraverso la valutazione di caratteristiche morfologiche del cranio, del bacino delle principali ossa lunghe. Si tratta di un giovane uomo, alto circa 166 centimetri, morto prematuramente tra i 20 e i 25 anni (…). Dai dati a disposizione non è possibile valutare la causa di morte. Tuttavia, in considerazione della giovane età del soggetto e dello regolare stato di mineralizzazione delle ossa, tra le ipotesi più plausibili sono da considerare la morte improvvisa per cause accidentali o per malattia a rapida evoluzione che non avrebbe lasciato tracce visibili sullo scheletro".
La visita alla mostra
Il percorso espositivo è suddiviso in quattro sale. Nella prima trovano spazio il video di presentazione della mostra e del progetto, l’introduzione al progetto espositivo con la storia e la contestualizzazione del reperto.
La seconda sala è dedicata agli approfondimenti diagnostici e alle tecniche utilizzate a supporto della conoscenza della mummia, in particolare alla spiegazione degli esiti delle analisi tomografiche, effettuate dal Centro Medico J Medical di Torino, che hanno consentito lo studio antropologico; è inoltre presente la riproduzione 3D del cranio della mummia, realizzata a partire dalle analisi e dai dati elaborati.
La terza sala presenta il complesso restauro dell’apparato tessile della mummia dal Centro di Venaria nel racconto per immagini dell’intervento e le fasi metodologiche nel rispetto etico e nell’approccio al reperto umano.
La quarta sala, infine, è riservata all’incontro diretto ed emozionale del visitatore con la mummia esposta in una semplice teca di vetro, così da poter essere apprezzata da ogni punto di vista.
Aperta sino a dicembre
La mostra, realizzata con il supporto della Città di Bra, ha il sostegno di Generali Cuneo, Merlo Spa e Giuggia Costruzioni e il patrocinio della Provincia di Cuneo e della Regione Piemonte. “L’uomo svelato” sarà visitabile gratuitamente – nel rispetto delle misure anti Covid – fino al 12 dicembre, dal giovedì al lunedì dalle ore 9 alle 12,30 e dalle 15 alle 18.