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Economia | 22 settembre 2021, 07:00

Poca soddisfazione per Zelensky dall’incontro con Biden

Il summit si è concluso solamente con vaghe promesse: ecco un articolo con info molto utile per sapere tutto sull'incontro

Poca soddisfazione per Zelensky dall’incontro con Biden

Dopo una un periodo di consensi altalenanti e tensioni militari, in autunno il presidente ucraino Volodymyr Zelensky dovrà tirare le somme del 2°anno di mandato. Intanto ha ottenuto ciò che sperava dal vertice di inizio settembre con Biden? Sembra di no, perché il summit si è concluso solamente con vaghe promesse. Sull’ingresso nella NATO, ad esempio,ha fatto solo sapere che l’Ucraina dovrà fare prima i “passi necessari” per l’adesione; un membro come Kiev sarebbe foriero di rischi geopolitici incalcolabili, ma gli ucraini per il momento tornano ancora utili agli USA, quindi Washington teme di dirlo troppo apertamente.

Come riportato dal sito Strumenti Politici, l’analista americano per la sicurezza nazionale Mark Episkopos dice che nel summit con Biden sono mancate la sostanza politica e la chiarezza strategica, che già latitavano nelle precedenti interazioni di vertice con gli USA.Zelensky voleva pure che Biden rivedessero la posizione sul Nord Stream 2, perché gli ucraini temono di perdere gli introiti derivanti dal passaggio del gas russo sul loro territorio.

Tuttavia Lana Zerkal, consigliera del Ministro dell’Energia ucraino, rassicura dicendo che finché mancano le certificazioni non si fa nulla, quindi l’avvio effettivo del gasdotto è più lontano di quanto sembri: la burocrazia può ancora fermare il Nord Stream 2 almeno per un po’.

E dopo si vedrà cosa si può fare col “Fondo green per l’Ucraina” da 1 miliardo di dollari allestito da USA e Germania con lo scopo di rafforzare l’indipendenza energetica di Kiev. Amos Hochstein, consigliere per la sicurezza energetica del Dipartimento di Stato americano, inviato in Ucraina per sovrintendere all’equo utilizzo del gasdotto da parte di Mosca, dice che occorre iniziare a lavorare insieme all’Ucraina sulla transizione energetica per mettersi in pari con quanto sta avvenendo nel resto del mondo, specialmente in Europa.

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