Un’aggressione crudele e violenta quella subita da un detenuto di appena vent’anni da parte di M.R., suo compagno di cella, classe ’82 di origini georgiane. I fatti nel 2017 al carcere di Cerialdo.
Attualmente a piede libero, M.R. è stato chiamato a rispondere davanti al tribunale di Cuneo del reato di lesioni aggravato perché considerate gravissime. A seguito di una litigata, alla cui base vi fu l’uso di una bomboletta del gas in cella, l’imputato prima ha afferrato per il collo il giovane e poi gli ha strappato parte dell’orecchio a morsi.
La Procura ha chiesto la condanna.
“Il danno è stato permanente- ha commentato il legale diparte civile Mansueta Mureddu nell'arringa - parliamo di uno sfregio e la perdita dell’intero padiglione auricolare. L’intervento chirurgico ha avuto numerose complicanze. Il risarcimento del danno è quantificabile in almeno 50mila euro.”
Al rientro della camera di consiglio il giudice Giovanni Mocci ha condannato M.R. a 6 anni e mezzo di reclusione oltre al pagamento di una provvisionale di 10mila euro.