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Economia | 25 settembre 2021, 08:15

Usi civici: dalla Val Po non solo critiche, ma anche qualche proposta

In vista di quel tavolo di confronto aperto ad ogni livello istituzionale che verrà istituito dalla Regione per valutare le modifiche alla legge, dai sindaci una prima riflessione su chi e come può essere “alleggerito” dal pagamento dei canoni

La centrale idroelettrica in località Calcinere, a Paesana

La centrale idroelettrica in località Calcinere, a Paesana

Sulla modifica alla legge regionale sugli usi civici non si registrano solo critiche. C’è anche chi, in ottica di quel tavolo di confronto aperto ad ogni livello istituzionale che verrà istituito dalla Regione (come annunciato ieri dal consigliere FdI Paolo Bongioanni) pone già alcuni temi da mettere sul tavolo e sui quali affrontare il dibattito.

Alcuni input arrivano anche dalla Valle Po. Qui, la questione “usi civici” interessa di certo Paesana, che ha aperto un iter con una Srl proprietaria di un importante impianto di produzione di energia idroelettrica (che coinvolge, in misura minore, anche Oncino), e Crissolo, che ha terreni gravati da uso civico sui quale sorgono sia impianti di risalita che centraline idroelettriche.

Proprio da Crissolo, il sindaco Fabrizio Re lancia una proposta: “Sono d’accordo sull’alleggerire il pagamento per quei soggetti che creano a loro volta una ricchezza che ricade sulla collettività. Ma le società che invece depauperano il territorio, è giusto che paghino”.

In altri termini? “Possiamo anche azzerare il canone per i pastori, i boscaioli, gli impianti di risalita, l’Enel che grava sui terreni per la posa di un cavidotto, e quindi fornisce un servizio. È giusto, e sono d’accordo.

Ma chi invece depaupera il territorio per produrre una ricchezza strettamente privata, paghi e paghi quanto deve. Senza sconti.

Ora c’è da vedere cosa vorrà proporre la Regione. Vorrà cercare di non far pagare tutti? O sarà disposta ad affrontare questo tipo di ragionamento?

Perché, lo ricordo, se un sindaco decide di non sanare gli usi civici, va incontro all’accusa di danno erariale. E se ora la Regione pensa di togliere le uniche risorse che rimangono ai territori, le uniche che i Comuni possono ancora prendere, siamo pronti a sottoporre anche noi la questione del danno erariale. Senza contare che tutto ciò non sarebbe comunque giusto nei confronti di chi, negli anni, ha pagato e sanato gli usi civici. E che, a ben pensarci, viene da chiedersi che titolo ha la Regione di intervenire così pesantemente in un qualcosa che è sopra le parti: perché stiamo parlando di un qualcosa, l’uso civico, che non appartiene né al Comune, né alla Regione, ma alla collettività.

Sono però al tempo stesso convinto che la Regione abbia all’interno della Giunta persone competenti. Affronti, dunque, il tema: ci sono organi competenti. Altrimenti, la nostra strada è definita: valuteremo l’eventuale sussistenza di un danno erariale”.

Poco più a valle, a Paesana, il sindaco Emanuele Vaudano si trova a grandi linee sulla stessa lunghezza d’onda: “Ben venga – ci dice – una modifica della legge a vantaggio delle imprese turistiche. Ma venga fatta una distinzione netta dalle aziende che invece lucrano sullo sfruttamento delle risorse naturali.

Per quest’ultime, è giusto che si applichi il pagamento dell’uso civico, e che le risorse ritornino ai Comuni, gli unici rappresentanti di quella collettività alla quale è stato sottratto un bene”.

L’argomento “usi civici” è emerso anche nel corso dell’ultimo Consiglio comunale di Paesana, tenutosi nella serata di mercoledì. A parlarne, dai banchi della minoranza, Sergio Beccio, da sempre attento alla tematica e all’iter che il paese ha aperto da anni sulla centrale idroelettrica di località Calcinere.

Dovremo stare molto all’occhio sulla prossima legge regionale. è vero che è stato ritirato ‘l’emendamento Bongioanni’. E che è stato bocciato ‘l’emendamento Canalis’.

In Regione si sta valutando l’operazione e bisogna prestare attenzione a cosa succederà. Con l’eventuale emendamento l’uso civico sarebbero stati ridotti ad un nulla i redditi derivanti dall’uso civico.

Credo che anche il presidente Cirio vada sollecitato in merito. Le comunità siano rispettate. Anche se Paesana non ha solo a che fare con una questione ‘percentuale’, vale a dire a quanto ammontino gli usi civici. Abbiamo infatti anche il problema del riconoscimento stesso degli usi civici”.

Il riferimento è tutto rivolto alla sentenza emessa dal commissario per la liquidazione degli usi civici per il Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta a luglio 2020.

Nicolò Bertola

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