Si è tenuto nella mattinata di oggi (martedì 5 ottobre) l'incontro tra i sindaci dei comuni di Boves, Peveragno, Chiusa, Roaschia e Valdieri - nell'ultimo caso Guido Giordana, eletto da meno di ventiquattro ore - , il Prefetto di Cuneo Fabrizia Triolo, Maria Antonietta Bambagiotti e Lorella Masoero. Al centro, le paventate dimissioni della giunta dell'Unione Montana Alpi del Mare, comunicate dal presidente Paolo Renaudi - sindaco di Peveragno - nel corso dell'ultimo consiglio di giovedì 30 settembre.
A monte della decisione i rapporti, "ormai intollerabili dal punto di vista gestionale", con la dirigente dell'ente stesso, Nadia Dalmasso, chiusana. Contrasti che secondo i sindaci vanno avanti da anni - addirittura dalla presidenza Boccacci - assieme a un comportamento ostruzionista della dirigente, che ha inciso negativamente anche sulla partecipazione dell'ente ai bandi negli ultimi anni.
Il rischio, ovviamente, è quello del commissariamento dell'ente stesso. O, peggio, del suo scioglimento.
"Un incontro davvero positivo quello di oggi: siamo riusciti a esporre le nostre problematiche in un clima di assoluto ascolto, e per questo ringraziamo il Prefetto e le due dottoresse intervenute" ha sottolineato Maurizio Paoletti, sindaco di Boves.
"Ci troviamo in una situazione davvero paradossale - ha aggiunto - , perché ci sono enti in cui i comuni litigano tra di loro per le risorse fino ad arrivare a bloccare la macchina amministrativa, mentre noi, anche al netto di diversità politiche o di schieramento, abbiamo sempre dimostrato grande armonia salvo poi non riuscire comunque a farla funzionare, questa macchina. Una vera amarezza".
Le dimissioni, però, non sono ancora ufficiali e i sindaci si sono dati - in accordo con il Prefetto, appunto - alcuni giorni di tempo per valutare le conseguenze della presa di posizione e possibili altre vie da percorrere. "Non vogliamo paralizzare del tutto l'ente, ed è chiaro che soluzioni meno farraginose siano assolutamente possibili ma, pur drastica, le dimissioni sono una delle possibilità in gioco - ha aggiunto, ancora, Paoletti - . Scioglieremmo lente, la dirigente verrà assorbita dalla Regione come da normativa e noi ricostruiremo l'Unione Montana in un'altra maniera. Ma resta una situazione paradossale; ho visto nascere l'ente, e spero di non doverlo vedere morire".