Attualità - 12 ottobre 2021, 10:53

L’idrogeno per riportare i treni sulla linea Alba-Asti: la scommessa del sindaco Bo

Comune e Regione hanno chiesto al ministro per la Transizione Ecologica Cingolani di includere la tratta chiusa dal 2011 tra i 560 km di ferrovie italiane da convertire al combustile verde

Il sindaco albese Carlo Bo

Il sindaco albese Carlo Bo

Approfittare degli investimenti sulla mobilità green al vaglio del Governo per rimettere in piedi la linea ferroviaria Alba-Asti.
Questo il progetto cui sta lavorando l’Amministrazione guidata dal sindaco Carlo Bo, che dopo aver ottenuto dal ministro alla Coesione Territoriale Mara Carfagna ampie assicurazioni sul reperimento dei 20-25 milioni ancora necessari per mettere in cantiere il terzo ponte albese e la collegata tangenziale Est (durante l’inaugurazione della Fiera del Tartufo il ministro ha annunciato pubblicamente il loro inserimento all’interno di un prossimo Decreto Infrastrutture) –, ma anche l’impegno dalla Fondazione Crc a proseguire sul percorso avviato in primavera per finanziare la riconversione dell’ex ospedale "San Lazzaro" nella futura casa della salute (altro impegno arrivato dal palco del Sociale, qui per bocca del vicepresidente Crc Ezio Raviola) – sta ora lavorando per giungere alla soluzione di altro annoso nodo del sistema delle infrastrutture a servizio della città.

Per farlo, Piazza Duomo avrebbe guardato al corposo pacchetto di investimenti coi quali, grazie anche ai miliardi di euro in arrivo da Bruxelles sul capitolo dei fondi Pnrr, il Governo Draghi punta a ammodernare il sistema nazionale dei trasporti nella direzione della ecosostenibilità. Un ambito all’interno del quale il ministro della Transizione Ecologica Roberto Cingolani intende convertire qualcosa come 560 chilometri di linee ferroviarie al passaggio dei meno inquinanti convogli alimentati da celle a combustibile a idrogeno.

Una soluzione già sperimentata con successo in alcuni servizi passeggeri della Germania tra il 2018 e il 2020 e il cui arrivo in Italia è annunciato nel 2023, quando sulla tratta Brescia-Iseo-Edolo dovrebbero entrare in funzione i 14 treni Coradia iLint che il principale gruppo di trasporto lombardo, Ferrovie Nord Milano, ha già ordinato alla francese Alstom, che ne ha avviato la produzione presso lo stabilimento dell’ex Fiat Ferroviaria a Savigliano.

Da qui la richiesta partita dalla capitale delle Langhe, che forte del supporto assicurato dalla Regione del presidente Alberto Cirio – ma anche del particolare atout rappresentato dall’essere la linea inserita in un territorio riconosciuto dall’Unesco –, punta a ottenere dal ministro un finanziamento che nei piani, oltre agli importanti fondi necessari alla messa in sicurezza della galleria Ghersi, dovrebbe servire anche a realizzare la copertura dei binari nel tratto cittadino che affianca via Pola e sottopassa corso Italia, così da legare all’operazione una riqualificazione urbana di importante respiro.

I bene informati riferiscono a proposito di un confronto in videoconferenza che il governatore Cirio e il sindaco Bo avrebbero avuto nei giorni scorsi direttamente col ministro, dal quale si attende ora un riscontro che, se positivo, potrebbe rappresentare la definitiva soluzione al problema della linea interrotta dall’ormai lontano 2011.

Ezio Massucco

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