La proiezione, occasione per rendere omaggio alla lunga carriera del regista, tra gli esponenti del più coerente e rigoroso cinema d’autore di produzione italiana, sarà introdotta da un incontro con Fredo Valla.
Il termine bogre in lingua occitana significa bulgaro ma fin dal XII secolo questa parola è diventata un insulto diretto ai Catari d’Occitania, assimilati al movimento dei Bogomìli bulgari, da cui il catarismo occidentale derivava; successivamente ha assunto il significato di inetto, babbeo.
Girato tra Bulgaria, Italia, Occitania, Bosnia e in cinque lingue (bulgaro, francese, occitano, italiano e bosniaco), il film ricostruisce le relazioni tra i due gruppi di eretici. Partendo da un ricordo legato all’utilizzo della parola occitana bogre da parte del padre, il regista e la sua troupe hanno intrapreso un viaggio alla ricerca delle relazioni culturali e religiose tra i due movimenti eretici medievali e alla riscoperta di una storia rimossa di persecuzione che offre un’occasione per riflettere sulle intolleranze del passato e del presente. «Le vicende di questi eretici – spiega il regista – trovano un parallelo in storie a noi più vicine, come la Shoah, il genocidio armeno, l’intolleranza verso chi e diverso da noi e viene a “invadere” l’Occidente civilizzato: i bogre di oggi. È una storia estirpata dai libri di storia, ma che, purtroppo, ritorna puntuale nel corso dei secoli».
Partecipazione gratuita.