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Eventi | 21 ottobre 2021, 16:07

La musica e la cultura occitane tornano protagoniste a Saluzzo per la V edizione dell’Uvernada

Da venerdì 29 a domenica 31 ottobre l’evento ideato da Sergio Berardo chiude Occit’amo festival

La musica e la cultura occitane tornano protagoniste a Saluzzo per la V edizione dell’Uvernada

Da venerdì 29 a domenica 31 ottobre Saluzzo ospita la quinta edizione di Uvernada, la festa musicale occitana autunnale che chiude idealmente la stagione di Occit’amo festival iniziata lo scorso giugno. L’evento si svolge in una versione rinnovata e adattata alle esigenze del momento, con più di 10 appuntamenti dislocati negli spazi medievali della città alta attraverso i quali è possibile incontrare le sonorità delle Terre del Monviso, fatte di musica antica e innovazione, e viaggiare oltre le montagne in cerca dei legami con le regioni occitane della Francia. Nel corso del week-end, che si inserisce nella programmazione culturale a supporto della candidatura di “Saluzzo Monviso” a Capitale Italiana della Cultura 2024, i musei saluzzesi aderenti al circuito Mu.Sa propongono speciali appuntamenti guidati, con particolare attenzione alle famiglie con bambini (sabato 30 ore 15.30, Casa Cavassa: Le erbe della strega; sabato 30 ore 17, Castiglia: In Castiglia per conoscere i rapaci; domenica 31 ore 15, Castiglia: Sulle orme degli artisti Occitani; domenica 31 dalle ore 20.30, Castiglia: visita tematica Halloween; lunedì 1° novembre ore 10-18, Casa Cavassa: Mistero al Museo). I locali saluzzesi convenzionati invece propongono nei loro menù prodotti della tradizione occitana. Il calendario della manifestazione è pubblicato sul sito www.occitamo.it, dove è possibile acquistare i biglietti per gli eventi a pagamento o prenotarsi per partecipare agli eventi gratuiti garantendo il distanziamento interpersonale.

“Anche questa Uvernada si farà e si presenterà nella forma che il momento ci consente, anzi, proprio da questo momento traiamo lo spunto per inventarla diversamente, come quotidianamente l’abbiamo sempre reinventata”, spiega Sergio Berardo, leader de Lou Dalfin e direttore artistico del festival Occit’amo e dell’Uvernada.

Venerdì 29 ottobre alle ore 21 presso il Cinema Teatro Magda Olivero (Via Palazzo di Città 15) appuntamento di apertura di Uvernada con il Gran Galà Lou Dalfin, un concerto speciale arrangiato in una inedita chiave acustica, studiata appositamente per questo evento, e nel quale la band si esibisce con l’accompagnamento di numerosi ospiti: Jean Paul Faraut, Massimo Giuntini, Fabrizio Simondi e il Coro L’Escabot, Michela Giordano, Luca Biggio, Pascal Chambriard, Philip Marmy e Luca Poetto. L’ingresso è a pagamento e il biglietto ha un costo di 8€.

Sabato 30 ottobre sono previsti eventi per tutta la giornata. Si inizia alle ore 10.30 presso il mercato cittadino con il passa-charriera, momento di incontro itinerante con alcuni musicisti della Grande Orchestra Occitana. Nel pomeriggio, presso l’auditorium della Croce Nera (piazza San Nicola) si susseguono tre esibizioni a ingresso libero: alle ore 15 Jean Paul Faraut propone un percorso musicale incentrato sul ruolo del galobet, il flauto tradizionale provenzale, nella musica medievale, rinascimentale, barocca; alle ore 16 il polistrumentista dei Lou Dalfin Dino Tron si esibisce in una lezione-concerto sul mondo ricco e complesso delle cornamuse occitane; alle ore 17 il duo Massimo Giuntini & Martino Vacca conclude il pomeriggio con un concerto di cornamuse tradizionali irlandesi, le rinomate uillean pipes. Alle ore 21 ancora presso la Croce Nera (piazza San Nicola) è in programma La Velhada, un evento moderato da Alberto Gedda, direttore del Corriere di Saluzzo, e Aldo Papa, già Direttore Rai dei canali Radio di Pubblica Utilità, in cui musica e racconto si mescolano. Il mastro liutaio Jean Claude Boudet parla della ghironda, strumento “totemico” della musica folklorica europea, mentre Sergio Berardo presenta l’inedito brano di Lou Dalfin, e il relativo video girato con il videomaker saluzzese Paolo Cilli, dedicato alla memoria Bartolomeo Vanzetti, anarchico italiano nativo di Villafalletto. Si esibiscono con loro Pascal Chambriard alla cornamusa Bechonnet e Philip Marmy alla ghironda. La giornata si chiude alle ore 23 presso le Antiche Scuderie dell’Ex Caserma Musso (Piazza Montebello 1) con Daniela Mandrile e Li Vacasier e Destacha la Danza, le lezioni di ballo a distanza proposte durante le scorse edizione del festival Occit’amo.

Domenica 31 ottobre l’Ala di Ferro (piazza Cavour) ospiterà dalle ore 10 e per tutta la giornata una mostra mercato di liuteria, coltelleria e artigianato delle Valli occitane e delle Terre del Monviso, con numerosi espositori: un momento per raccontare la cultura delle vallate alpine attraverso l’arte dell’intaglio e la maestria nella costruzione di antichi strumenti. Vera e propria esposizione nell’esposizione è la mostra Coltelli e Ferri taglienti delle Alpi Occitane, con quindici collezioni private di coltelli tradizionali delle valli occitane del Piemonte che sottolineano il legame poco noto tra la musica occitana e i coltellinai, tanti dei quali sono anche abili suonatori di strumenti come il clarinetto, la fisarmonica cromatica o il semiton. Dalle ore 11.30 alle ore 12.30 la musica occitana di Uvernada, proposta nelle sue varie interpretazioni, si sposta in alcuni luoghi iconici della città per un’ora di intrattenimento musicale diffuso: all’Antico Palazzo Comunale (Salita al Castello) si esibiscono i Lou Pitakass, nel chiostro di San Giovanni (Via San Giovanni) i Bataclan, nei giardini della Scuola di Alto Perfezionamento Musicale (via Annunziata 1) gli Orange Jug e in Casa Cavassa (Via San Giovanni) la Teres Aoutes String Band. Infine, nel pomeriggio tutti i protagonisti di Uvernada si raduneranno sotto l’Ala di Ferro per chiudere insieme la festa in musica.

Uvernada quest’anno rientra a pieno titolo in un tratto di strada che il territorio delle Terre del Monviso sta facendo insieme, e cioè la candidatura a Capitale Italiana della Cultura 2024. Per la prima volta un territorio si candida unitamente, quel territorio che è porta occidentale della grande regione occitana, quel territorio che si propone come porta verso altre culture, come cerniera tra le genti. E Uvernada è il momento autunnale di ritrovo delle genti che giungono da terre diverse, un saluto alla stagione appena trascorsa e un arrivederci al nuovo anno di musiche e danze. La musica, ma anche la tradizione dei liutai, l’antica arte della coltelleria, l’artigianato nelle sue diverse forme, tutti elementi di una cultura che si narra e offre occasione di incontro e festa.

Coloro che sceglieranno questa meta ai piedi del Monviso non avranno soltanto musica serale, ma potranno godere di un pacchetto che include il buon cibo della tradizione occitana in decine di osterie e ristoranti, il territorio con escursioni nelle vicine vallate o nella pianura con i suoi centri storici, le bellezze architettoniche che narrano gli antichi fasti della Capitale del Marchesato e la storia medievale, dall’Abbazia di Staffarda al Monastero di Santa Maria della Stella a Rifreddo.

Approfondimento sulla mostra Coltelli e Ferri taglienti delle Alpi Occitane 

I coutlé (coltellinai) delle valli occitane tornano a Saluzzo, centro politico e commerciale di primaria importanza fin dall’epoca medievale. Domenica 31 ottobre presso l’Ala di Ferro si tiene la terza edizione della mostra Coltelli e Ferri taglienti delle Alpi Occitane, nata nel 2018 sulla linea culturale di Occit’amo. L’esposizione voluta da Sergio Berardo, leader dei Lou Dalfin, nel contesto della Uvernada 2021, è ideata dal giornalista Aldo Papa, già Direttore Rai dei canali Radio di Pubblica Utilità, occitanista convinto e appassionato di lame occitane, sulle quali da 10 anni sta conducendo una ricerca riferita alle aree geografiche di produzione.

Per quanto bizzarro possa apparire – spiega Aldo Papa – esiste un forte rapporto tra la musica occitana ed i coltelli di queste Alpi. Aldilà del fatto che entrambi rappresentano una identità vernacolare molto forte, c’è da evidenziare che molti coltellinai praticano la musica popolare e suonano strumenti come il clarinetto, la fisarmonica cromatica o il semiton. Accade soprattutto in Val Vermenagna patria del serramanico “vernantin”. Penso a Silvio Vallauri di Robilante, o al prematuramente scomparso Spirito Pettavino uno degli ultimi coltellinai di Vernante che è, allo stesso tempo, anche una sorta di cantastorie. Richiestissimo alle feste di matrimonio del Palanfrè ed alle serate da ballo, Spirito, da giovane, suona nelle classiche veglie nelle stalle – momento di ritrovo delle comunità nei villaggi alpini – come lui stesso racconta nell’intervista concessa a Daniela Mandrile per il libro “I ai faite balà toute !”, Ed. Ousitanio Vivo 2011. Pettavino, come musicista, fa anche qualcosa di più, compone e soprattutto trascrive antiche courente e balet donando poi gli spartiti a un gruppo musicale locale. In passato, infatti, la musica popolare era tramandata esclusivamente “a memoria”. Melodie elaborate nel tempo e destinate, in assenza di una trascrizione, ad essere irrimediabilmente perdute. Lo stesso rischio corso dai coltelli e ferri taglienti delle Alpi Occitane la cui memoria del saper fare, del “come si fa”, per generazioni passava oralmente di padre in figlio. Una memoria interrotta dalla produzione industriale, dal progressivo spopolamento delle valli e dal volersi affrancare dalle attività più faticose.

Ecco un altro punto di contatto – prosegue Aldo Papa – con quanto accade sulla scena della musica occitana e dei suoi antichi strumenti come la ghironda, tornati in vita grazie a Lou Dalfin ed a Sergio Berardo, artista che da sempre si divide tra il palcoscenico e l’attività didattica. Anche la ricerca dei nostri coltellinai orientata a far rivivere antichi attrezzi da taglio costruiti secondo protocolli gelosamente tenuti segreti concorre, in quota parte, alla valorizzazione di questo “Genius loci” occitano che, assieme alla musica, ha elaborato nel tempo forme e tecniche proprie di questa area alpina, dando vita a quella cosiddetta cultura materiale tradizionale il cui valore più evidente è proprio nella conservazione e trasmissione delle sue preziose diversità.  

Da qui – conclude Aldo Papa – prende le mosse la nostra mostra di Coltelli e Ferri taglienti delle Alpi Occitane.  Tra i 15 artigiani che quest’anno espongono a Saluzzo c’è infatti chi lavora esclusivamente al recupero della memoria, e quindi produce solo coltelli tradizionali, e chi partendo dalla tradizione punta invece ad innovare con grande qualità e viene apprezzato nei saloni internazionali di Parigi e Milano. In entrambi i casi il visitatore si troverà di fronte a prodotti d’eccellenza. Gli espositori provengono da 8 vallate: Po, Varaita, Maria, Grana, Stura, Vermenagna, valli ai piedi della Bisalta, valli del Kiè. Presenti, inoltre, artigiani della Provincia Granda e delle Alpes Maritimes. Saranno in mostra, coltelli serramanico ed a lama fissa nelle diverse tipologie in uso nelle nostre vallate, dal vernantin al frabousan, dal piemontese al due perni da pastore oltre ai coltelli da caccia. Segnalo, infine, tra le curiosità l’allestimento di una forgia funzionante e l’esposizione di una antica mola da arrotino in uso sino agli anni ’50 in Valle Po.

Le proposte del circuito Mu.Sa – Musei Saluzzo

Sabato 30 ottobre, ore 15.30. Ritrovo e partenza presso Casa Cavassa, quota di partecipazione 5€ a persona.

Le erbe della strega. Nel giorno più magico dell’anno l’antico castello di Saluzzo apre le porte ad apprendisti maghi e aspiranti streghe che vogliono imparare tutti i segreti delle pozioni magiche. I piccoli partecipanti saranno guidati alla scoperta di erbe, frutti e altre sostanze naturali che in passato venivano pestati e cotti dando vita a misteriosi intingoli e strani intrugli dai poteri miracolosi. Gli antichi rimedi delle streghe non avranno più segreti! 

Sabato 30 ottobre, ore 17. Ritrovo presso la Castiglia, evento a partecipazione gratuita.

In Castiglia per conoscere i rapaci. Quale migliore occasione se non il weekend di Halloween per scoprire l’affascinante mondo dei rapaci notturni e le loro abitudini? Appuntamento in Castiglia dalle ore 17, per un incontro ravvicinato con questi animali, in collaborazione con il CRAS di Bernezzo (Centro recupero animali selvatici).

Domenica 31 ottobre, ore 15. Ritrovo e partenza presso la Castiglia, quota di partecipazione 8€ a persona.

Sulle orme degli artisti Occitani. Visita alla scoperta degli artisti occitani che danno lustro al territorio di Terres Monviso: il pittore Matteo Olivero e il poeta Antonio Bodrero, a 100 anni dalla sua nascita. Passeggiata nel borgo medievale con lettura di versi in occitano di Barba Toni e visita delle opere di Maté, custodite nella Pinacoteca di Salita al Castello. In occasione dell’Uvernada, sguardi e attenzione rivolti a due artisti visionari, uniti dalle comuni radici occitane e dalla stessa passione per la natura. Con Boudrìe l’antica lingua d’oc dei trovatori esce dal sonno di tanti secoli d’oblio per ripresentarsi viva, aulica, sublime.  Con Olivero, valente e celebre pittore,  le mille sfumature della neve e dei cieli di montagna risvegliano in noi la capacità di distinguere e contemplare.

Domenica 31 ottobrepartenze per gruppi ogni mezz’ora a partire dalle ore 20.30, ultimo ingresso alle ore 22. Ritrovo e partenza presso la Castiglia, quota di partecipazione 8€ a persona.

Visita tematica Halloween. Appuntamento con il brivido alla Castiglia. Il prossimo 31 ottobre, a partire dalle 20.30, in occasione di Halloween,  Mu.sa. – Musei di Saluzzo, in collaborazione con la compagnia teatrale Primoatto, propone una passeggiata teatrale nelle sale del museo carcerario e lungo i bastioni della Castiglia. Lungo il percorso della visita il pubblico troverà ad attenderli alcuni personaggi “da brivido” che racconteranno le loro storie e animeranno la visita con scene e rappresentazioni del mistero e della follia.

Lunedì 1 novembre, dalle 10 alle 18. Ritrovo presso Casa Cavassa, quota di partecipazione 3€ a persona.

Mistero al Museo a Casa Cavassa. Musa Kids. Grande gioco investigativo per famiglie a Casa Cavassa. Sotterfugi, pettegolezzi e invidie rischiano di mettere a repentaglio il buon nome della famiglia Cavassa. Una vendetta senza precedenti sta per compiersi… non c’è tempo da perdere: la congiura ai danni del Vicario generale dev’essere sventata!

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