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Agricoltura | 26 ottobre 2021, 16:32

Bergesio: "Inaccettabile che l’Ue finanzi la carne in provetta con le risorse destinate al Covid"

Il senatore della Lega Salvini Premier interviene dopo la denuncia di Coldiretti sui milioni affidati a due aziende olandesi di tecnologia alimentare

Giorgio Maria Bergesio, senatore della Lega Salvini Premier

Giorgio Maria Bergesio, senatore della Lega Salvini Premier

“Inaccettabile che l’Unione Europea finanzi con risorse pubbliche, tra l’altro destinate a combattere il Covid, la produzione privata di 'carne' in provetta”. Lo afferma il senatore Giorgio Maria Bergesio, capogruppo Lega-Salvini Premier in Commissione Agricoltura.

Bergesio si riferisce alla vicenda, denunciata da Coldiretti nel corso di TuttoFood, la World Food Exibition che si svolge alla Fiera di Milano a Rho fino al 26 ottobre, del finanziamento da 2 milioni di euro destinato dall’Unione Europea a due aziende olandesi di tecnologia alimentare, Nutreco e Mosa Meat. Quest’ultima, che conta tra gli investitori anche l’attore Leonardo Di Caprio, nel 2013 aveva già prodotto il primo hamburger coltivato, spacciandolo per “un nuovo modo per soddisfare la domanda mondiale di carne bovina”.
Il finanziamento è stato concesso dall’Ue nell’ambito del programma React Eu volto a rispondere alla crisi che l’emergenza Covid ha provocato nel settore zootecnico italiano ed europeo.
 
“Invece di dare un aiuto agli allevatori in difficoltà –
continua Bergesio -, parte dei fondi finisce alle aziende che creano carne senza passare dall’allevamento. In questo modo, come teme Coldiretti, si rischia di sostenere un’abile operazione di marketing che punta a modificare stili alimentari naturali basati su qualità e tradizione per favorire invece le multinazionali che del cibo hanno fatto un business anche a scapito dell’etica. Queste ultime fanno concorrenza sleale vendendo per carne prodotti creati in laboratorio e portando avanti una vera e propria campagna di demonizzazione della carne vera. Una grave minaccia per gli allevatori”.
 
Secondo la narrazione dei sostenitori del nuovo business, che potrebbe raggiungere i 25 miliardi di dollari entro il 2030, la carne da laboratorio dovrebbe ridurre l’impatto sul clima del 92% e addirittura l’inquinamento atmosferico del 93%. Argomenti sicuramente affascinanti, ma occorre tenere conto della realtà: “Il settore dell’allevamento – conclude il senatore Bergesio - è fondamentale per preservare il territorio, le sue tradizioni e la nostra cultura, perché crea lavoro, l’unico modo per combattere spopolamento e degrado delle nostre valli”.

C. S.

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