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Cronaca | 23 novembre 2021, 13:41

Sentenza d’appello per il medico albese accusato di abusi sessuali su quattro pazienti

Giovedì a Torino nuovo verdetto nei confronti del dottor Marco Vito Surdo. In primo grado venne condannato a 6 anni e 4 mesi di reclusione

Immagine di repertorio

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Si appresta ad andare a sentenza con l’udienza che la Corte d’Appello del Tribunale di Torino ha fissato per giovedì 25 novembre il processo di secondo grado a Marco Vito Surdo, il medico al centro di un caso di cronaca che grande eco suscitò nell’Albese nei primi mesi del 2017.

Nel febbraio di quell’anno l’uomo venne sottoposto agli arresti domiciliari al seguito di circa due anni di indagini per presenti casi di violenza sessuale ai danni di sue pazienti che la Procura astigiana avviò dopo la denuncia di una prima donna. Accertamenti volti a verificare quanto effettivamente accaduto in diversi distinti episodi verificatisi in un periodo compreso tra il 2012 e il 2016.

Due anni dopo, nel marzo 2019, arrivò la sentenza di primo grado, con la quale il giudice astigiano Giorgio Morando ritenne fondata l’accusa nei confronti del medico, condannato a 6 anni e 4 mesi di reclusione con l’accusa di avere abusato di quattro sue pazienti (tre delle quali si erano costituite parte civile), in un caso dopo avere sottoposto a ipnosi la sua vittima.

A suo carico venne anche disposta la pena accessoria dell’interdizione perpetua da qualsiasi ufficio attinente alla tutela, curatela e amministrazione di sostegno, la sospensione per tre anni dall’esercizio della professione medica, l’interdizione perpetua dai pubblici uffici e quella legale per un tempo corrispondente alla pena, oltre al risarcimento del danno, patrimoniale e non, accusato dalle parti civili, secondo una quantificazione rimessa alla sede civile.

Proprio la possibile definizione dei risarcimenti – ad oggi non ancora disposti, secondo quanto riferisce l’avvocato albese Silvia Calzolaro, che rappresenta una delle tre donne che hanno deciso di entrare nel processo (le altre sono patrocinate dal legale Paola Coppa, anche lei albese, e dal torinese Stefano Tizzani, mentre l’uomo è assistito dall’avvocato del foro di Asti Aldo Mirate) era stato alla base del rinvio deciso nel giugno scorso dal dottor Fabrizio Pasi, già giudice in forze al Tribunale di Alba e che ora presiede il collegio della Corte d’Appello torinese, davanti al quale l’uomo, che si è sempre proclamato innocente, parlando di malintesi, tornerà a comparire giovedì.

Redazione

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