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Attualità | 24 novembre 2021, 11:21

Guida Michelin, è in Langhe e Roero il paradiso italiano dei gourmet. E anche il Cuneese ora ha la sua stella

Colline Unesco sempre in spolvero nelle recensioni della "rossa" con 26 riconoscimenti su 49 piemontesi. Crippa ben saldo nell’olimpo degli undici migliori ristoranti italiani seguito da 21 locali (tre nella sola La Morra). Col Nazionale di Vernante salgono a 18 le segnalazioni in Granda

Enrico Crippa, qui in un recente scatto dalla Fiera Internazionale del Tartufo, guida la truppa degli stellati di Langhe, Roero e Monferrato

Enrico Crippa, qui in un recente scatto dalla Fiera Internazionale del Tartufo, guida la truppa degli stellati di Langhe, Roero e Monferrato

Un tre stelle sugli appena undici riconosciuti in tutto lo stivale – ovviamente l’albese "Piazza Duomo", confermatissimo con Enrico Crippa, ben saldo anche nella top 20 dei 50 migliori ristoranti al mondo). Poi due in "doppia cifra" (su un totale di 33, con tra i quali due nuove entrate): "L’Antica Corona Reale" di Cervere e "La Madernassa" di Guarene, da dove Michelangelo Mammoliti si appresta però a fare i bagagli, verso il suo nuovo ristorante interno al Boscareto Resort di Serralunga d’Alba (leggi qui). E non bastasse, altri 19 locali a una stella – su un totale di 40 piemontesi – che confermano la vocazione delle colline Unesco per l’enogastronomia di eccellenza.

Per Langhe, Roero e Monferrato è un’edizione di conferme, quella della Guida Michelin 2022, 67ª edizione, i cui verdetti sono arrivati come sempre attesissimi nella serata di ieri, martedì 23 novembre, con la presentazione avvenuta quest’anno in Franciacorta. Ancora una volta le segnalazioni della "rossa" hanno posto le colline del vino in testa ai distretti italiani della buona tavola, con riconoscimenti d’eccellenza per i tre locali citati (con la nota, però, del prossimo trasferimento di Mammoliti, che potrebbe presagire a futuri assestamenti nella geografia della buona tavola albese) e uno stuolo di altri ottimi indirizzi – quella dei locali a una stella – ai quali indirizzare un pubblico di gourmet che si fa sempre più nutrito e attento.   

Un elenco quest’ultimo nel quale un paese come La Morra (2.700 residenti) arriva a contare qualcosa come tre locali (Massimo Camia, l’"Osteria Arborina" dello chef Enrico Marmo e ora anche Damiano Nigro, presso Palas Cerequio).
E dove Alba – non le bastasse Crippa –, ma anche Monforte, si confermano con due destinazioni da gourmet per ognuna. La prima col ristorante "Larossa" di Andrea Larossa e la "Locanda del Pilone" (ai fornelli Federico Gallo); la seconda col "Ristorante Borgo Sant’Anna" dello chef Pasquale Laera e la cucina del "FRE" affidata al francese Yannick Alléno).

Sempre la Langa (insieme a Cherasco) è ancora capace di altre quattro segnalazioni ("Da Francesco" dello chef Francesco Oberto nella "città delle paci", poi il "Ristorante di Guido da Costigliole" con Luca Zecchin a Santo Stefano Belbo, "Guido presso Tenute Fontanafredda" con Ugo Alciati a Serralunga d'Alba e, certo non ultimo, "La Ciau del Tornavento" con lo chef Maurilio Garola a Treiso), mentre pure il Roero si difende benissimo tra Canale ("All'Enoteca" di Davide Palluda), Piobesi d’Alba ("21.9 presso Tenuta Carretta" con Flavio Costa) e Priocca (col sempre presente "Il Centro" della chef Elide Mollo Cordero).

Sono invece cinque – a completare il quadro – le segnalazioni che arrivano da Astigiano e Monferrato, con "I Caffi" di Acqui Terme, "La Fermata" di Spinetta Marengo, "Ca’ Vittoria" con Massimiliano Musso a Tigliole, la "Locanda Sant’Uffizio Enrico Bartolini" con lo chef langarolo Gabriele Boffa a Penango e "Il Cascinale Nuovo" con Walter Ferretto a Isola d'Asti, mentre, ultima nota, la prima stella arrivata nel territorio del Cuneese – quella assegnata al "Nazionale" di Vernante – porta all’invidiabile totale di 18 i locali della Granda che figurano nella Rossa.

"Nonostante le difficoltà del periodo trascorso il firmamento delle colline Unesco continua a risplendere – commenta da Alba il direttore del Consorzio Turistico Langhe Monferrato Roero Elisabetta Grasso –, creando fiducia e positività per un 2022 che, soprattutto rispetto alle richieste che stanno arrivando, da parte degli ospiti internazionali, si preannuncia come un’ottima annata. Il rispetto delle radici, il legame con la terra e la costante e attenta ricerca sul territorio dei prodotti dei contadini e degli artigiani migliori sono la forza dei nostri chef, che sanno abbinare, poi, la tecnica al sapore, partendo dalla conoscenza e dall’amore per le antiche ricette di famiglia per arrivare all’innovazione. Saper trasmettere l’importanza della ricerca e la valorizzazione degli ingredienti e dei produttori locali contribuisce a comunicare anche la dedizione degli chef che, con il loro lavoro, riescono sempre a sorprendere con emozioni e valori culturali da diffondere”.

Ezio Massucco

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