Aceri, olmi, tigli, pioppi, betulle, frassini, carpini, faggi, salici. Sono stati centinaia gli alberi abbattuti dal settembre 2018, quando a Cuneo, in frazione Madonna dell'Olmo, venne trovato un focolaio di un insetto nocivo per le piante: il tarlo asiatico del fusto. Non solo le piante malate, ma anche quelle che si trovano nel raggio di 100 metri dal focolaio.
Adesso, a distanza di tre anni, prende il via l'attivitò di monitoraggio in quelle che sono le aree cuscinetto. Consiste nella verifica di tutte le piante nel raggio di due chilometri dal punto dell'ultimo avvistamento. Un lavoro che, iniziato nei giorni scorsi, durerà fino al 15 marzo del 2022. Le zone interessate sono Cuneo, Cervasca, Bernezzo e Caraglio.
L’insetto è innocuo per l’uomo e per gli animali, ma è in grado di causare gravi danni alle piante perché nella fase larvale vengono scavate gallerie all'interno dei fusti e dei rami principali delle piante compromettendone la sopravvivenza e la stabilità. Esso rappresenta quindi una seria minaccia per le piante ornamentali, arboree e arbustive nonché per gli ecosistemi urbani e forestali ed è per tale motivo che è necessario impedirne la diffusione sul territorio piemontese.
I monitoraggi intensivi nella zona cuscinetto devono obbligatoriamente essere eseguiti per quattro anni. I tecnici effettueranno i controlli in squadre di due persone. Saranno muniti di tesserino di riconoscimento e di giubbotto ad alta visibilità arancione. Opereranno 12 squadre.