“L’ASL Cn1 ha fatto un’operazione di razionalizzazione degli spazi ma non ha ridotto le linee di vaccinazione: a Cuneo non si fanno meno vaccini, quindi, soprattutto considerato che da adesso la vaccinazione è una soltanto invece che due”.
È perentoria la posizione del sindaco di Cuneo Federico Borgna rispetto alla sequela di commenti e riflessioni che hanno seguito la notizia della chiusura – e dello smantellamento – dell’hub vaccinale al parcheggio del Movicentro.
La tematica è stata toccata nella prima serata di consiglio comunale del capoluogo, nella discussione dell’interpellanza presentata dalla consigliera Maria Luisa Martello, che chiedeva ragguagli rispetto alla situazione attuale del territorio rispetto alla pandemia da Covid-19
La consigliera ha chiesto se personale e ospiti delle RA e delle RSA del territorio siano vaccinati con terza dose, se vengano tenute sott’occhio le varie realtà possibilmente fonte di contagio, a che punto sia la somministrazione della terza dose, quanti siano i non vaccinati sul territorio comunale, cosa l’amministrazione e la sanità ospedaliera e territoriale stiano facendo per affrontare la quarta ondata del virus e se, a fronte di un più sostanziale aumento dei contagi, ci sia l’intenzione di potenziare e migliorare la capacità di mappatura del contagio stesso. I consiglieri Ugo Sturlese e Manuele Isoardi, poi, all’inizio della seduta del consiglio comunale hanno chiesto esplicitamente che il sindaco facesse un riferimento alla questione dell’hub Movicentro.
“Rispetto alla situazione Covid-19 a Cuneo c’è un dato di estrema sintesi parecchio significativo: Cuneo ha 58 persone positive ad oggi, mentre un anno fa erano 911. In questo delta passa la campagna vaccinale, che ha visto Cuneo essere la città più vaccinata del Piemonte sulle due dosi, con 650.000 vaccinazioni operate sul territorio dell’ASL Cn1” ha sottolineato il sindaco Borgna nel proprio intervento.
“L’hub vaccinale del Movicentro è nato per far fronte alla prima campagna vaccinale, e per durare sino al 31 ottobre – ha spiegato ancora il sindaco, riprendendo proprio il concetto di razionalizzazione operato dall’ASL - . La quantità dei vaccini erogati non si deve ai punti di vaccinazione aperti ma alle linee di vaccinazione e se il problema è soltanto quello logistico chi non riesce a spostarsi per vaccinarsi non ci riuscirà, a prescindere dai centri aperti; a questi nostri cittadini siamo sempre stati vicino e continueremo a esserlo, favorendo per loro l’accesso al vaccino”.
In Breve
venerdì 20 giugno
Accadeva un anno fa
Attualità
Politica