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Attualità | 04 dicembre 2021, 11:46

La storia dei due "orsi bruni" di Ormea e Briga Alta che "vogliono tornare a casa"

I due esemplari sono da tempo conservati presso l'Ente di Gestione delle Aree Protette delle Api Marittime di Chiusa Pesio. I sindaci vorrebbero inserirli all'interno di un progetto di valorizzazione nei rispettivi comuni

La storia dei due "orsi bruni" di Ormea e Briga Alta che "vogliono tornare a casa"

In pochi sanno che i territori dell'Alta Valle Tanaro, in passato, erano abitati dagli "Ursus arctos", comunemente detti "orsi bruni". 

Sono circa 32 i resti più antichi ritrovati nell'area piemontese, risalgono a 9.500 anni fa e provengono da una grotta della Valle Tanaro nel territorio di Briga Alta, l’Abisso Armaduk. 

Due gli esemplari che gli studiosi hanno ricostruito, alcuni anni fa, con i reperti trovati non solo a Briga Alta ma anche ad Ormea, nella "Grotta dei Orsi", tra la Colla dei Termini e l'Alpe degli Stanti.

I due esemplari, restaurati e assemblati, sono rispettivamente "a quattro zampe" e uno in "posizione verticale", e si trovano nei locali dell'Ente di gestione delle Aree Protette delle Api Marittime di Chiusa Pesio, che li custodisce.

"E' tempo di farli tornare a casa" - questo l'auspicio dei sindaci Federica Lanteri (Briga Alta) e Giorgio Ferraris (Ormea) - "Vorremmo inserire i due esemplari in un percorso di valorizzazione e promozione del territorio, come parte integrante del Parco, costruendo un fil rouge tra comuni e non solo".

"Abbiamo già individuato i locali in cui poter esporre l'orso" - spiega Lanteri - "Ora che abbiamo recentemente riaperto la sede del municipio vogliamo dare al comune il più ampio respiro turistico possibile, facendo rete con tutto il territorio che ci circonda".

"Sono in dirittura d'arrivo i lavori per il restauro dell'ex stazione dove avrà sede anche l'ufficio turistico" - prosegue Ferraris - "Sarà una vera e propria finestra di promozione del territorio dalle Alpi al mare e in questo contesto vorremmo poter esporre l'orso ritrovato nel nostro territorio: permetterebbe ai visitatori di conoscere il nostro patrimonio, raggiungendo anche Briga Alta e gli altri territori che fanno parte delle Aree Protette delle Alpi Marittime".

Arianna Pronestì

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