Educazione finanziaria, in tempi di necessario abbattimento del carico fiscale per poter ripartire con slancio ancora maggiore, diventa sinonimo di educazione alla fiscalità. Un binomio che vede accresciuta la propria importanza strategica in tempo di rinnovo, per quanto riformato dalla necessità di contenere le speculazioni sulle materie prime, del cosiddetto super eco bonus al 110 per cento istituito dal governo Conte bis e riformulato dal governo Draghi.
Un meccanismo che era stato immaginato, alle origini, per restituire vigore all'economia nella consapevolezza di come in qualsiasi epoca storica ogni ripartenza abbia tratto inizio dall'edilizia e dalle infrastrutture piccole e grandi; e che per questo, nella consapevolezza di come il solo aspetto fiscale non sarebbe stato sufficiente a metterlo a regime, si è arricchito di meccanismi finalizzati al coinvolgimento del settore bancario.
Il ruolo delle banche di territorio, fin da principio, ha rivestito una importanza imprescindibile per due ordini di ragioni: la prima, in quanto a differenza del singolo contribuente persona fisica - o persona condominiale - gli istituti di credito quando incamerano un bonus fiscale sono nelle condizioni di poterlo gestire in maniera paziente e su base pluriennale; la seconda, poiché la crisi di liquidità che in tempo di pandemia ha colpito maggiormente determinati strati sociali e imprenditoriali ha accresciuto la centralità del mondo creditizio il quale può essere motore di sviluppo se accompagnato da precise garanzie istituzionali che rendano possibile l'impiego produttivo delle risorse andate in generale accumulandosi su depositi e conti correnti.
Il super eco bonus al 110 per cento, attraverso il meccanismo duplice dello sconto in fattura e della successiva cessione alla banca del credito d'imposta, è in grado - con gli ulteriori aggiustamenti apportati dal governo Draghi per disinnescare la leva speculativa sulle materie prime in edilizia - di mettere in dialogo tutti i tasselli prima ricordati.
La disamina relativa alla gestione degli sgravi fiscali nel settore della riqualificazione edilizia, energetica e di manutenzione straordinaria delle unità immobiliari in Italia, è stata al centro della fondamentale tavola rotonda organizzata dalla Banca di credito cooperativo di Caraglio, istituto di credito di riferimento della provincia di Cuneo e della regione Piemonte che, tramite la direzione generale di Giorgio Draperis, ha sviluppato in maniera significativa, secondo principi di prossimità e di sussidiarietà, la propria rete strutturale agenziale e commerciale raggiungendo un sempre più elevato numero di risparmiatori al dettaglio e di richiedenti prestiti in conto liquidità e in conto investimenti.
Proprio il direttore generale Draperis ha introdotto il recente convegno che ha permesso, con l'ausilio dell'amministratore delegato del gruppo Gabetti Roberto Busso e della società di valutazione Abaco team, di aggiornare il mondo degli inquilini, degli amministratori di condominio, dei general contractor e della filiera edilizia e impiantistica in ordine ai mutamenti legislativi, tributari, sociali e di mercato intervenuti e tutt'ora in corso nel mercato costruttivo e commerciale delle abitazioni.
L'Italia, come è stato evidenziato da tutti i relatori, si caratterizza per un patrimonio residenziale tutto sommato fondamentalmente datato, e questo rendeva necessario, a prescindere, una politica legislativa e fiscale in grado di incoraggiare interventi di messa in sicurezza, di sostenibilità energetica e di riadattamento degli spazi abitativi in linea con i cambiamenti sociali relativi alla frammentazione del quadro familiare e alla necessità di contenere le dispersioni onerose di energia elettrica e termica.
Tutti elementi al centro della disamina seguita con alto indice di riscontro e gradimenti dai soci e dai clienti presenti.
La banca di credito cooperativo di Caraglio, presente in Piemonte e nel pulsante Nord Ovest d'Italia con una rete di oltre trenta agenzie e filiali, è da sempre in prima linea nelle politiche strategiche di corretta e aggiornata divulgazione delle opportunità fiscali e finanziarie. A ribadirlo, è il rapporto sinergico che da tempo si è instaurato tra i vertici direttivi dell'istituto creditizio, il direttore generale Draperis in persona, e il banchiere internazionale e scrittore Beppe Ghisolfi, i cui manuali di educazione finanziaria sono reperibili presso la sede della BCC a conferma di un principio etico connaturato alla stessa natura cooperativa e collaborativa dell'ente bancario.