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Si fa presto a dire “bottega”. A Roddino, paese delle Langhe di circa 450 abitanti, c’è un progetto al quale l’amministrazione comunale sta lavorando da anni, ed al quale tiene molto. Il completamento di una struttura, detta “Centro per l’innovazione del territorio”, in cui dedicare uno spazio ben preciso alla “bottega dei servizi”, per attrezzare il piccolo centro langarolo di un luogo che possa essere utile agli abitanti ed ai turisti.
A che punto siamo? Qualcosa è già stato fatto, ma molto resta da fare: questo è il sentore che si percepisce dalle parole del sindaco Marco Andriano.
Iniziamo il viaggio in questa nuova struttura: attualmente nei tre piani sono presenti al secondo piano la biblioteca su una superficie ristrutturata di 300 m² in parte attrezzata.
Al primo piano la farmacia, per ora attiva due giorni la settimana, e gli studi medici con spazi attrezzati.
Al piano terreno gli spazi per la bottega dei servizi ed il museo locale con, all’esterno, l’area verde per organizzazione eventi pubblici.
Ma quale sarà il risultato finale del progetto da 250 mila Euro?
La biblioteca sarà potenziata e automatizzata, e saranno aggiunti uno spazio per il servizio di coworking e per la didattica, con una sala multimediale per incontri.
Il piano della farmacia diventerà la casa della salute e della prevenzione per il teleconsulto visite mediche e prenotazione dei servizi medicine.
Il piano della bottega dei servizi e del museo locale: lo spazio digitale con un museo virtuale del territorio un punto informativo digitale per promozione turistica e per l’accesso e-commerce locale. Gli spazi dell’area verde sono confermati come luogo di aggregazione per eventi.
Il sindaco Marco Andriano è molto chiaro nella sua riflessione sull’importanza di questa struttura: «La “bottega” dei servizi è fondamentale per il nostro Comune in quanto siamo un paese “vecchio” che ha bisogno di ritrovare una nuova animazione socio-economica. Ci vogliono i giovani, ed i giusti servizi per convincerli a rimanere o a tornare. E abbiamo bisogno anche di nuovi imprenditori che non si limitino a cercare lo sfruttamento delle terra (mi riferisco ai grandi produttori che vedono in Roddino un nuovo Eden per i vini di pregio) ma che investano davvero sul territorio. In tre parole voglio percepire fiducia, coraggio e tenacia. Fiducia perché il momento che ci accingiamo a vivere è straordinario per le opportunità che si presenteranno. Coraggio: mi rendo conto che dopo due anni di paure e instabilità ci si possa perdere d’animo ma Roddino può essere una nuova frontiera artigianale, turistica e culturale. Tenacia perché questo è un atteggiamento che caratterizza l’essere delle Langhe, e che ogni tanto dovremmo ricordarcelo tutti».
