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Curiosità | 04 gennaio 2022, 17:08

Scrittrice a 78 anni: Nonna Anna pubblica “Cento racconti” per far sognare i bambini

Insegnante di drammatizzazione in pensione, la cuneese Anna Maria Dalmasso ha iniziato a scrivere favole durante il primo lockdown. Parte del ricavato verrà donato all'associazione Abio. La presentazione ufficiale venerdì 21 gennaio nel salone d'onore del comune di Cuneo

Nonna Anna con il libro "Cento racconti"

Nonna Anna con il libro "Cento racconti"

Diventare scrittrice a 78 anni. È l'insolito traguardo di Anna Maria Dalmasso, meglio conosciuta come “Nonna Anna”, insegnante cuneese in pensione che ha appena dato alle stampe il libro per bambini “Cento racconti” con la casa editrice Gruppo Albatros Il Filo.

“Io non sono una scrittrice, solo una nonna che racconta. Mi sono mancate le favole quando ero bambina e ho cercato di riparare non facendole mancare ai miei nipoti e ai bimbi che ho incontrato nella mia vita”.

Nonna Anna ha insegnato una materia particolare: è stata libera docente di drammatizzazione, applicata nella scuola per bambini con difficoltà di apprendimento. Ha insegnato anche ad altre docenti, lavorando in istituti di Cuneo e, negli ultimi anni, a Caraglio.

La sua storia è anche un po' una favola: “Papà Agostino era originario di Cuneo ed è stato inviato a Castelvetrano, in provincia di Trapani, a comandare il posto di polizia ai tempi del bandito Giuliano. Lì conobbe mia mamma Angela e fu amore a prima vista. L'ha sposata appena raggiunti i 18 anni. Ho vissuto in Sicilia la mia infanzia, fino ai 17 anni. È stata un'espeienza bellissima; ho raccolto tutta la poesia di quel posto nonostante si respirassero forti i drammi, la fame e la sofferenza. A 21 anni sono tornata a Cuneo e mi sono sposata con un piemontese. Il lavoro nelle scuole è stato bellissimo, sono stata una delle prime insegnanti a lavorare con il teatro, incidevo anche dei dischi con i bimbi senza avere alcun copione. Ma ho lasciato quella professione presto per potermi dedicare ai miei due figli, Massimiliano e Alberto, che mi hanno dato quattro splendidi nipoti, Nazareno, Giuliano, Vittoria e Virginia. Oggi grandi lettori, anche grazie alle mie favole”.

Queste favole sono state messe nero su bianco nel primo lockdown: “Prima di allora non avevo mai scritto. Mi sono trovata completamente sola e ho iniziato a farlo, soprattutto per non fermarmi troppo a pensare. Tutte le mattine scrivevo un racconto e lo inviavo tramite whatsapp ai miei amici e conoscenti. Da lì è nata una catena, durata oltre tre mesi. Tutti i giorni nelle case dei bambini di Cuneo arrivava un mio racconto breve. In tanti mi hanno spinto a raccoglierle in un libro”.

Ma la svolta è arrivata per caso, da un incontro fortuito al campeggio “Lino” di Cervo, in Liguria. Un luogo frequentato da Anna nelle ultime due estati. Le è bastato poco per farsi conoscere e intrattenere i bimbi in vacanza con storie raccontate davanti alla sua roulotte: “Io amo stare con i bambini e loro lo percepiscono. Io raccontavo e loro disegnavano. Arrivavavano anche tanti bambini tedeschi e inglesi, a cui davo i racconti tradotti. Tutti mi guardavano assorti. Spesso tenevo in mano l'ombrellino azzuro, uno strumento magico per poter volare con la fantasia. Non sono cose che racconto per valorizzare me, ma perchè sono convinta che questi bambini, oggi più che mai, abbiano bisogno di qualcuno che racconti con il cuore, che li faccia sognare”.

 

Tra questi bimbi c'era anche Nathan, 7 anni, figlio di Evita Santacroce, un'illustratrice di Vigevano. Colpito dalla storia del primo bacio d'amore sotto la luna di due ragazzini, ha convinto la mamma a illustrare le storie di Nonna Anna. Il primo disegno è oggi la copertina del libro: “I piccoli miracoli esistono. È stata lei ad aiutarmi nella pubblicazione e a realizzare una ventina di illustrazioni”.

Cento sono i racconti di Nonna Anna, ma ne ha in serbo molti di più: “Sono racconti brevi scritti dalla bambina che ero, di come guardavo e come vedevo il mondo e di come venivo colpita dai personaggi che incontravo. C'è un po' di tutto, ho ripescato tanti luoghi e tanti soggetti durante le notti insonni. Questi personaggi venivano a raccontarmi la loro storia. Non ho fatto alcuna fatica a scrivere queste cose. Ne ho scritti 100 ma ne ho ancora 200. Non sono io che scrivo, è come se qualcuno mi dettasse la sua vita. Ho lasciato spazio ai ricordi della terra di Sicilia, al Covid, ai racconti fatti da un signore che era stato nei campi di concentramento, agli angeli. Tutto sempre con molta leggerezza. Non parlo mai di morte, ma di quella valigia che sta sotto il letto, dove ognuno raccoglie emozioni. Ogni tanto bisogna aprirla per partire, ma il viaggio non deve essere mai troppo lungo. Io la apro e la chiude, respiro il profumo di casa e vado avanti”.

“Cento racconti” si può ordinare nelle principali piattaforme online per la vendita di libri. Parte del ricavato verrà donato all'associazione Abio di Cuneo: “Diventare scrittrice a 78 anni mi fa sorridere. È nato forte in me il bisogno di lasciare qualcosa, ma non come memoria, bensì in senso umanitario. Io non so come andrà questo libro. Per me è stata una terapia, ho già raccolto tutto quello di cui avevo bisogno. I miei figli sono rimasti stupiti, ma anche tanto orgogliosi di avere una mamma scrittrice. E anche quello mi ha ripagato. Ora voglio che quei soldi vengano spesi per i bambini in ospedale a Cuneo. Ce n'è sempre bisogno”.

Il libro “Cento racconti” verrà anche presentato a Cuneo: venerdì 21 gennaio alle 17.30 nel salone d'onore. Tra i fan di Nonna Anna infatti c'è anche il sindaco Federico Borgna.


Cristina Mazzariello

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