Occhio secco, cos'è e quali sono le cause?
La sindrome dell'occhio secco, chiamata anche dry eye, è una malattia dovuta ad un'alterazione sia quantitativa che qualitativa del film lacrimale. Nei soggetti affetti da questa malattia le lacrime sono più dense (iperosmolarità lacrimale) perchè le ghiandole lacrimali (le ghiandole di Meibomio) producono in minor quantità la componente liquida o perchè quest'ultima evapora in maniera eccessiva. Questo aumento di osmolarità causa un danno delle cellule congiuntivali e della cornea e questo determina a sua volta un'infiammazione di tutta la superficie oculare. Il film lacrimale, ovvero la pellicola che riveste la superficie corneale, è fondamentale per un corretto movimento palpebrale, per l'ossigenazione della cornea stessa e per proteggere e pulire l'occhio dalle impurità esterne.
Esistono alcune patologie sistemiche che causano l'occhio secco, come ad esempio la sindrome di Sjögren l'artrite reumatoide, il lupus eritematoso. In particolare la sindrome di Sjogren è una malattia autoimmune che causa una distruzione delle ghiandole esocrine, soprattutto le ghiandole salivari e lacrimali, determinando quindi secchezza oculare ed orale.
Quali sono i fattori di rischio?
Esistono molteplici fattori di rischio:
- Viene colpito circa il 30% della popolazione sopra i 50 anni, prevalentemente donne in menopausa. Sembra infatti che i nuovi equilibri ormonali favoriscono la comparsa di questa patologia
- L'uso prolungato di lenti a contatto
- Infiammazioni croniche come congiuntiviti o cheratiti
- Traumi
- Utilizzo di farmaci come ad esempio antistaminici, antidepressivi, ormoni, immunosoppressori..
- Interventi di chirurgia refrattiva
- Particolare attenzione va posta alle cattive abitudini quotidiane che possono favorire la comparsa di questa sindrome, fra queste sono particolarmente rilevanti l'eccessivo consumo di alcool e sigarette, l'utilizzo prolungato di smartphone, tablet, pc e vivere in ambienti secchi o particolarmente inquinati.
Quali sono i sintomi dell'occhio secco?
I sintomi sono facilmente riconoscibili, i più frequenti sono bruciore, sensazione di corpo estraneo, fastidio alla luce (fotofobia), arrossamento, difficoltà nell'aprire la palpebra la mattina al risveglio, prurito.
Questa sintomatologia può variare da caso a caso e può essere aggravata dalle diverse condizioni ambientali (ad esempio vento e caldo secco) o da un microclima sfavorevole (aria condizionata, riscaldamento, fumo).
Come si effettua la diagnosi della sindrome dell'occhio secco?
La diagnosi viene effettuata durante una comune visita oculistica. Lo specialista in base alla sintomatologia riportata dal paziente e in seguito all'osservazione della superficie oculare con la lampada a fessura, valuterà se eseguire ulteriori approfondimenti per una corretta diagnosi.
I principali test diagnostici sono:
- valutazione del tempo di rottura del film lacrimale (break up time), ovvero il lasso di tempo durante il quale si formano delle zone asciutte sulla cornea tra un ammiccamento e l'altro. Questo test viene eseguito dopo l’instillazione di un colorante fluorescente e in seguito, tramite la lampada a fessura, si osservano le aree non ricoperte dalle lacrime
- test di Schirmer, viene eseguito inserendo nel sacco congiuntivale una strisciolina di carta e dopo circa 5 minuti si osserva la lunghezza della porzione bagnata dalle lacrime
- test dell'osmolarità lacrimale, che valuta il livello di alterazione delle lacrime
- valutazione della superficie epiteliale.
Quale terapia per la sindrome dell'occhio secco?
Il trattamento dell'occhio secco varia a seconda dell'entità dei disturbi e dello stadio della patologia.Le terapie più comunemente adottate sono:
- Lacrime artificiali, sono dei colliri che contengono sostanze che simulano le lacrime vere e vengono applicate a intervalli di alcune ore
- Colliri con ciclosporina, hanno lo scopo di ridurre l'infiammazione che spesso accompagna la secchezza oculare
- Punctumplugs, è la terapia meccanica più semplice e più usata e consiste, come spiega il dott. Dario Severino, oculista a Pisa e con esperienza decennale nel utilizzo di questa tecnica, nella chiusura definitiva o provvisoria dei punti lacrimali per mezzo di piccoli tappi di silicone. Lo scopo è quello di non far drenare le poche lacrime prodotte così da farle rimanere più a lungo possibile nell'occhio svolgendo la loro funzione di nutrizione e protezione della cornea. Se questa chiusura temporanea risulta efficace si ricorre a una chiusura definitiva con i "punctumplugs".
- Luce pulsata (IRPL) è un dispositivo che va a stimolare le ghiandole di Meibomio per aiutarle a riprendere il loro normale funzionamento. Il meccanismo consiste nel trasferire calore che ammorbidisce e favorisce la fuoriuscita del meibum (una sostanza oleosa che viene distribuita sulla superficie del film lacrimale, ad ogni ammiccamento, andandone a costituire lo strato lipidico). Il trattamento dura pochi minuti ed è assolutamente indolore e le ghiandole di Meibomio riprendono la loro funzionalità già dopo 2 ore dal trattamento.
Consigli utili
Le sindromi da occhio secco sono varie e complesse quindi anche l'approccio terapeutico sarà diverso a seconda dei casi. E' importante però, per tutti coloro che soffrono di questa malattia, seguire delle norme semplici ma utili per poterla gestire al meglio, come ad esempio bere molta acqua, curare l'igiene del bordo palpebrale e mantenere un'adeguata umidità degli ambienti in cui si vive, d'inverno ad esempio è utile munire i termosifoni con dei contenitori d'acqua.