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Attualità | 14 gennaio 2022, 17:28

Prove di pace nel "consorzio dei consorzi": Piemonte Land of Wine tende la mano a Langhe e Roero

Ricucire è la parola d’ordine al termine della riunione straordinaria del Cda tenuta ieri. Il vicepresidente Mobrici: «Nelle grandi famiglie le discussioni sono talvolta necessarie per capire come agire nel bene di tutti. Le divisioni non servono a nessuno»

Da sinistra Matteo Ascheri e Filippo Mobrici

Da sinistra Matteo Ascheri e Filippo Mobrici

Ricucire il rapporto. Questa è la chiara intenzione che si intuisce dalle parole di Filippo Mobrici, vice presidente di Piemonte Land of Wine, dopo la riunione straordinaria del consiglio di amministrazione del consorzio tenuta ieri pomeriggio (13 gennaio), organizzata per fare il punto della situazione dopo la decisione del presidente in carica, il produttore braidese Matteo Ascheri, alla guida anche del Consorzio di Tutela Barolo Barbaresco Alba Langhe e Dogliani, di fare un passo indietro dal timone del "consorzo dei consorzi", e dello stesso consorzio langarolo, e di quello del Roer, di rimettere le rispettive quote dall'ente regionale.

Alla serata non erano presenti né Ascheri, né Andrea Ferrero, direttore del consorzio langarolo e consigliere di Piemonte Land of wine, e a Filippo Mobrici la loro assenza è dispiaciuta: «A nome del consiglio – afferma il vicepresidente – mi dispiace per l’assenza dei rappresentanti del Consorzio Barolo Barbaresco ma, vista la situazione, la loro è stata una scelta comprensibile. Questa riunione straordinaria è servita per capire a che punto siamo dopo lo strappo e, da parte di tutti i presenti, ho notato che c’è la volontà di ricucire il rapporto. Nelle grandi famiglie le discussioni sono anche necessarie per capire come poter agire nel bene di tutti: le divisioni non servono a nessuno.

Ormai diverse aziende, anche importanti, hanno vigneti nelle diverse zone di produzione, e credo che questa 'contaminazione' sia positiva perché serve per migliorarsi a vicenda.

Chiederemo ufficialmente un incontro ai rappresentanti del Consorzio Barolo Barbaresco per comprendere come poter riprendere il cammino insieme. Intanto abbiamo fissato l’assemblea generale per il 3 febbraio, data nella quale bisognerà programmare il futuro e votare un nuovo consigliere. La mano è tesa, speriamo di poter stringere quella della controparte».

L’ex presidente Matteo Ascheri, in merito all’assenza del Consorzio Barolo e Barbaresco di cui è presidente, dichiara: «Siamo consapevoli di aver sollevato il problema della riforma dell’ente che era già presente, ed abbiamo fatto anche delle proposte alla Regione Piemonte. Per la precisione sono sei proposte per riformare il Consorzio dei Consorzi, che dovrebbero essere discusse ad un tavolo con la Regione, che fa da ente terzo.

Mi fa piacere che ci sia la volontà di dialogare in modo più chiaro tra i vari soci di Piemonte Land of Wine. Diciamo che la “faccia” l’abbiamo messa noi del Consorzio Barolo e Barbaresco, su una tematica condivisa anche dal Consorzio del Roero e da altri piccoli consorzi presenti nell’ente.
Discutiamo pure presentando valide proposte, indipendentemente da quelle che avevo portato io prima della decisione di dimettermi, ma facciamolo sul serio, per poi capire come applicare una vera riforma per il bene dei diversi territori.

Il Consorzio Barolo e Barbaresco è disposto a tornare in Piemonte Land of Wine, ma ci vuole un cambio di rotta deciso e condiviso, per prendere decisioni serie e costruttive, tutti insieme»
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Livio Oggero

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