Attualità - 23 gennaio 2022, 16:03

Ghisolfi, Premio Consumatori: "Vedere abbandonato palazzo Chiodo una sofferenza. Qualcuno deve risponderne"

Il presidente sottolinea lo 'stato dell'arte' della struttura cuneese: "Si tratta di un raro esempio di palazzo del '500, gli interni sono unici, ma l'acqua lo sta devastando irrimediabilmente"

Non sembra intenzionata a 'sbloccarsi' la situazione di palazzo Chiodo, a Cuneo: fino al 2006 proprietà di una famiglia privata, poi dal 2015 del Comune in modo esclusivo, che nel 2016 ha predisposto la riparazione del tetto, danneggiato gravemente da un incendio doloso (i cui autori risultano, ad oggi, ancora sconosciuti).

Il presidente del Premio Consumatori Alessio Ghisolfi commenta lo 'stato dell'arte' dell'immobile ubicato tra via Cacciatori delle Alpi, via Busca e via Chiusa Pesio: "Ci intristisce vederlo così, andava lasciato ai privati per evitare l'abbandono. Il palazzo venne venduto a un'impresa edile, ma nel 2015 il Comune ha esercitato la prelazione, una scelta che, ormai, ha il sapore di una condanna: da allora la struttura è in tragico abbandono e costituisce un grave pericolo".

In estate, a giugno, ci sono stati altri distacchi d'intonaco dalla faccia del palazzo. Nessun ferito, ma la zona è stata transennata per un po' in attesa delle necessarie verifiche. Soltanto l'ultimo degli eventi di questo tipo che hanno coinvolto la struttura, su tutti i suoi lati. Negli interni, è crollato anche un balcone.

"Si tratta di un raro esempio di palazzo del '500, gli interni sono unici, ma l'acqua lo sta devastando irrimediabilmente: è necessario che ci si assuma la responsabilità di questo scempio" cnclude Ghisolfi.