Su “La Stampa” in data odierna viene ripreso il nostro comunicato stampa sulla questione nella nuova scuola in zona Polveriera, nel rione Piazza. Ringraziando per lo spazio concesso – che ci auguriamo possa aprire un dibattito in una città che appare anestetizzata – proponiamo una serie di spunti in merito all’approfondimento fornito.
È curioso come la critica mossa all’Amministrazione comunale resti di fatto senza risposta. Prendiamo atto che le nostre considerazioni sulla mancanza di coraggio nel perseguire scelte alternative sulla collocazione del nuovo Liceo sono cadute nel vuoto, e che le risposte arrivino esclusivamente dal consigliere provinciale Danna.
Certo, la titolarità delle scelte in merito all’edilizia scolastica delle Scuole secondarie spetta alla Provincia; ma sappiamo anche benissimo che in queste occasioni il rapporto con l’Ente locale non è semplicemente consultivo o indicativo, e che anzi il Comune ha un peso specifico fondamentale per le scelte finali. Ora, non vorremmo che l’Amministrazione comunale di Mondovì giochi a nascondino, dimostrando ancor di più il poco coraggio, facendo ricadere – principalmente agli occhi dei cittadini – responsabilità su altri in merito a scelte che sono anche se non soprattutto sue.
Secondo: le parole del consigliere Danna. Sembra che per tutto il tempo in cui si è lottato per trovare una soluzione che favorisse il recupero di un contenitore vuoto, si sia fatto qualcosa di inutile, si sia menato il can per l’aia senza volontà di arrivare al punto. Le Commissioni (soprattutto quelle sui vuoti), le riunioni, gli approfondimenti… erano tutti orientati al bene della città, favorendo la ristrutturazione e la valorizzazione di spazi storici, per evitare soprattutto colate di cemento e consumo di verde. A questo punto viene sostanzialmente detto che tutto il lavoro compiuto è stato inutile. E probabilmente lo “sarà” sempre.
Già – e arriviamo al terzo spunto –, perché il consigliere Danna parla di “riqualificazione di edifici storici” come di “chimere”, che dalla Treccani risultano definite come “idee senza fondamento, sogni vani, fantasticherie, utopie”. Ci sta dicendo quindi chiaramente che nei contenitori vuoti di Mondovì non si potrà mai fare nulla?
Prendiamo la Cittadella, quindi: tutto questo vuol dire, per esempio, che l’idea dell’attuale Amministrazione comunale di Mondovì di farne un campus artistico (sbandierata sui giornali) sarebbe irrealizzabile, e pertanto pura demagogia pre-elettorale?
"E l'ex-Ospedale?" - sottolinea Rocco Pulitanò (FdI) - "Nel 2016 fu firmato un accordo di programma che richiese un grande lavoro: non fu realizzato per mancanza di fondi, ma ora che si può quantomeno provare ad attingere a fondi (come ad esempio dal PNRR, o da fonti ministeriali) si decide di lasciar perdere?".
Ci auguriamo che queste considerazioni – aggiungendosi a quelle di tanti cittadini che ritengono il progetto della nuova scuola alla Polveriera un’idea fuori luogo – servano a far riflettere l’Amministrazione prima di avallare definitivamente scelte e soluzioni che porterebbero ad uno spreco e ad un consumo di suolo che va contro alle politiche moderne, attuate ad ogni livello. E che affossano le speranze di recupero dei contenitori vuoti mentre sarebbe ora di cercare, con coraggio, di perseguire questa strada.
Il circolo di Mondovì e Monregalese di Fratelli d'Italia