Un concetto, dalla discussione di due interpellanze occorsa nella prima serata del consiglio comunale cuneese di questo gennaio, è certo: l’area della stazione è indubbiamente una delle più pregevoli e interessanti della città, da tempo ormai però preda del degrado.
A chiedere conto alla giunta sono stati Ugo Sturlese (Cuneo per i Beni Comuni) e Sara Tomatis (Partito Democratico), con due documenti che tentavano di tirare le fila degli interventi – realizzati e da realizzarsi – relativi allo stabile della stazione di Cuneo, le barriere architettoniche e, in generale, l’urbanistica dell’area compresa tra il Movicentro e piazzale della Libertà.
“Inevitabile riscontrare lo stato di abbandono che caratterizza la struttura e l’intero quartiere, di cui la desertificazione generale è indubbiamente figlia – ha detto Sturlese - . Lecito chiedersi quale destino si prospetti per la stazione, e come s’intende risolvere i seri problemi di accessibilità per persone con handicap: servirebbe ottenere il comodato d’uso per pensare a un serio intervento di riqualificazione”.
“Il fabbricato della stazione è in larga parte inutilizzato e il piazzale ha subito negli anni un progressivo degrado urbanistico – ha aggiunto Tomatis - . La soluzione può, nel lungo periodo, essere solo un’opera di riqualificazione comprensiva come quella presentata nella commissione congiunta della settimana scorsa”.
“La stazione è indubbiamente uno degli immobili più belli della nostra città, ma questa e le aree di competenza necessitano di un PEC per vedersi oggetto di modifiche o interventi – ha detto l’assessore Luca Serale nel proprio intervento di risposta - . Uno dei primi, però, collegati all’attivazione del distretto urbano del commercio su Cuneo e attualmente in fase di programmazione, riguarda proprio l’area tra corso Giolitti e piazza Europa”.
“Oltre a ciò che si trova nella variante 31 rispetto alla struttura del dopolavoro ferroviario è necessario segnalare l’intervento di approvazione del nuovo piano commerciale del 2020, che cerca di favorire il rientro o la nascita di nuove attività in uno dei luoghi più esclusivi della città – ha aggiunto l’assessore - . Rispetto agli immobili attigui alla farmacia comunale del Movicentro, a dicembre è avvenuta l’aggiudicazione; ad oggi non sono occupati ma lo saranno presto secondo i canoni del ‘social food’: vi troverà posto all’interno un caffè sociale e la stazione della Bus Company. Infine, la velostazione verrà ultimata presumibilmente entro il prossimo settembre”.
L’assessore Marco Vernetti ha assicurato che il tema del superamento delle barriere architettoniche vede l’amministrazione attenta e sensibile da tempo, e ha anticipato l’avvento in commissione del progetto PEBAS, ormai giunto alle battute conclusive: “Riconosciamo l’esistenza di criticità sull’immobile della stazione e lanceremo confronti con RFI e con la Regione chiedendo un intervento”.
A concludere, l’assessore Mauro Mantelli: “Il Movicentro è stato finanziato anni fa da una legge regionale, e il difetto di fondo che ha creato il problema è che alla politica infrastrutturale non ha seguito una politica dei trasporti, presupposto per far funzionare il tutto. Lo spostamento della biglietteria del ferro al piano del Movicentro, in unione alla biglietteria di Bus Company, sarà un grosso passo avanti ma è necessario rendere la zona attrattiva alle attività produttive per bloccare davvero il degrado”.
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