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Attualità | 31 gennaio 2022, 17:25

Vaccino in gravidanza? Nessun rischio per future mamme e bambini. All’ostetricia di Cuneo positiva una gestante su cinque

Occupati da settimane gli 8 posti-letto riservati alle partorienti positive nel reparto del "Santa Croce". Il primario Andrea Puppo: "Prevenire la malattia grave fondamentale per la salute della donna e del neonato"

Il dottor Andrea Puppo, primario del reparto di Ostetricia e Ginecologia presso l'Azienda Ospedaliera "Santa Croce"

Il dottor Andrea Puppo, primario del reparto di Ostetricia e Ginecologia presso l'Azienda Ospedaliera "Santa Croce"

I vaccini mRna contro il Covid-19 non causano complicazioni durante la gravidanza. E’ quanto scritto nero su bianco dall’Ema, che nei giorni scorsi ha preso una chiara posizione circa i dubbi che sin dagli inizi della campagna vaccinale avviata nel nostro Paese tredici mesi fa hanno assillato una vasta platea di donne, preoccupate circa le possibili conseguenze che la somministrazione del farmaco contro l’infezione da Sar-Cov2 potesse avere sulla gestazione e la salute del feto.   

Ora il pronunciamento dell’agenzia europea per il farmaco, basato su una revisione dettagliata di studi che complessivamente hanno coinvolto circa 65mila donne in diverse fasi della gravidanza. Dal confronto delle diverse indagini, ha spiegato l’ente europeo in una nota, "non sono emersi segni di un aumento del rischio di complicazioni della gravidanza, aborti spontanei, nascite pre-termine o effetti avversi nei bambini non ancora nati dopo la vaccinazione con mRnra Covid-19. Nonostante alcune limitazioni nei dati, i risultati appaiono coerenti in tutti gli studi che esaminano questi risultati".

Una rassicurazione che ancora una volta conferma la bontà delle indicazioni già seguite da tempo negli ospedali italiani. La conferma dal dottor Andrea Puppo, già primario dell’ospedale di Mondovì e che dal dicembre 2019 responsabile della struttura complessa di Ginecologia e Ostetricia attiva presso l'Azienda Ospedaliera "S.Croce e Carle" di Cuneo.

"Noi – spiega il primario al nostro giornale – abbiamo cominciato già da mesi a raccomandare alle donne seguite dalla nostra struttura la vaccinazione anche in gravidanza, e ora anche il 'booster', consigliandola in particolare dal secondo trimestre di gestazione in avanti. Va detto che quest’ultima è una raccomandazione solamente empirica, analogamente a quella che viene fatta per altri farmaci. Posso confermare che per quanto riguarda la nostra specifica casistica, pur rilevante, non abbiamo mai avuto evidenza di alcuna reazione avversa, nessuna problematica di sorta indotta dall’assunzione del vaccino, mentre i benefici, come per tutta la popolazione, riguardano l’importante prevenzione del rischio di malattia grave, particolarmente importante per le future mamme".

Intanto la forte ondata di contagi che ha investito l’intero Piemonte a partire dal dicembre scorso si è fatta sentire anche nell’ostetricia cuneese.

"Purtroppo sì – prosegue il medico –. A fronte di 33 posti-letto del percorso di ostetricia cosiddetto 'pulito', abbiamo allestito un’area Covid con 8 posti-letto, espandibili a 12, che da settimane sono continuamente e interamente occupati da gestanti che sono risultate positive al Covid. E questo nonostante l’alto turn-over delle pazienti consentito da ricoveri brevi e dimissioni precoci. Per i parti, nello specifico, stiamo utilizzando una sala operatoria dedicata. Queste possono diventare due, all’occorrenza. Dei sette parti assistiti dal nostro personale nella giornata di oggi (venerdì scorso, ndr), due erano di pazienti Covid, per intenderci".    

Circa i rischi che l’aver contratto l’infezione può provocare per le future madri il primario cuneese ribadisce che "non mancano i casi di pazienti con sintomatologie anche significative, in considerazione quali si ribadisce l’opportunità della vaccinazione anche in gravidanza".

Una raccomandazione che oggi viene raccolta dalle interessate con un’adesione i cui valori percentuali sono ancora lontani da quelli relativi al totale della popolazione.
"Parliamo effettivamente di un appello che al momento viene raccolto da poco più della metà delle donne interessate. Bisogna lavorare ancora sull’informazione e sulla sensibilizzazione, per fare comprendere anche alle future mamme che vaccinarsi è un passo importante per la loro salute e per quella dei loro bambini".   

Un’ultima curiosità riguarda il rischio concreto che una madre positiva possa contagiare il proprio bambino. "Certamente sì, ma non attraverso la placenta e nemmeno durante il parto. Il rischio c’è, ma è quello che deriva dal contatto tra mamma e bambino successivamente al parto. Da qui gli accorgimenti che si rendono necessari per le prime, che sin dai momenti immediatamente successivi alla nascita sono chiamate a indossare dispositivi di protezione e a utilizzare particolari accortezze che evitino questa possibilità"

Ezio Massucco

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