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Attualità | 01 febbraio 2022, 13:18

Il centrosinistra albese al giro di boa: "Il giudizio sull'operato della maggioranza non può essere sufficiente"

Uniti per Alba traccia un bilancio e scalda i motori in vista dell’appuntamento elettorale del 2024. "A novembre il bilancio si è chiuso con oltre 1 milione di euro non investiti: o non si ha più niente da fare, perché c’è già tutto, oppure non si hanno idee"

I capo gruppo dell'opposizione consiliare albese: da sinistra, Olindo Cervella, Anna Chiara Cavallotto, Alberto Gatto e Fabio Tripaldi

I capo gruppo dell'opposizione consiliare albese: da sinistra, Olindo Cervella, Anna Chiara Cavallotto, Alberto Gatto e Fabio Tripaldi

Al giro di boa di questa consiliatura, tre anni dopo l’insediamento del sindaco Carlo Bo, è tempo di bilanci per la minoranza albese, che scalda i motori in vista dell’appuntamento elettorale del 2024, dimostrando grande compattezza: il sodalizio “Uniti per Alba”, che mette insieme i quattro gruppi all’opposizione, fa il punto della situazione guardando all’operato della maggioranza.

Ecco le idee dei quattro capogruppo del centrosinistra albese – Anna Chiara Cavallotto per “Con Cervella per Alba”, Olindo Cervella per “Impegno per Alba”, Alberto Gatto per il Partito Democratico e Fabio Tripaldi per “Alba Città per Vivere” –, che cominciano sottolineando la “grande unità di intenti: le nostre sono sempre state uscite corali, anche nella votazione delle delibere. Pur lasciando spazio alla dialettica interna, normale in una democrazia, registrando a volte posizioni differenti, che alla fine vengono sempre appianate. I contrasti e i conflitti interni alla maggioranza sono invece sotto gli occhi di tutti. In questa prima parte di consiliatura abbiamo assistito ad assessori che hanno dato le dimissioni, mai ratificate, a rimpasti annunciati e mai verificati… Così si crea disaffezione della cittadinanza nei confronti delle istituzioni. Per il 2022 ci auspichiamo che vengano messi da parte questi conflitti, per il bene della Città”.

“Ci dispiace per queste fratture, perché tutti vogliamo il bene di Alba, ma è difficile farlo quando chi governa è così frazionato – aggiunge Tripaldi –. Spesso si fa fatica a capire i rapporti interni alla maggioranza”. “La benevola comprensione della fase iniziale, dal momento che sostanzialmente nessuno degli assessori aveva avuto incarichi amministrativi in precedenza, col tempo è inevitabilmente venuta meno – incalza Cervella –. Se è normale che la maggioranza veda il bicchiere mezzo pieno dove l’opposizione lo vede mezzo vuoto, restano comunque dei fatti: dalle dimissioni di un consigliere della Lega, partito di maggioranza relativa, dopo appena pochi mesi alla successiva frattura interna allo stesso partito, con la fuoriuscita di due consigliere, dalle mancate risposte alle interrogazioni da parte di un assessore leghista, alla superficialità di annunci come quello delle 1.500 telecamere, fino all’inopportunità di alcune nomine proposte, irricevibili per ragioni di natura etica, parlando della presidenza di APRO… Questi sono alcuni dei limiti più evidenti, senza dimenticare la mancanza del numero legale in Consiglio, nel luglio dello scorso ann

Quindi, che voto dareste all’Amministrazione?

“Difficile rispondere, perché è difficile capire dove voglia andare chi guida la città – risponde Gatto –. Provando a trovare un criterio oggettivo, guarderei ai numeri: ci sono soldi che si potrebbero usare e che non vengono investiti, o comunque, risorse che non vengono spese. A novembre, il bilancio si è chiuso con oltre 1 milione di euro non investiti... O non si ha più niente da fare, perché c’è già tutto e non ci sono problemi, o non si hanno idee. Il giudizio non può essere sufficiente”.

E se doveste procedere con un’auto-valutazione?

“Il voto lo lasciamo dare agli altri, ma dovendo esprimere un giudizio, abbiamo fatto quanto di meglio possiamo per la nostra città, cercando di sollecitare la maggioranza”, è la risposta corale.

Entrando nel merito delle questioni, veniamo a uno dei capitoli più rilevanti: i lavori pubblici.

“L’autostrada Asti-Cuneo sarà uno dei temi di questo 2022, guardando in particolare alla gratuità della percorrenza tra Baraccone e Verduno. La Politica del nostro territorio deve fare in modo che il tratto in questione sia gratuito, perché altrimenti avremmo, oltre al danno, la beffa, soprattutto per la sinistra Tanaro: oltre all’aspetto economico, se la tratta fosse a pagamento verrebbe sottoutilizzata e si verificherebbe un sovraffollamento della viabilità ordinaria, intasando corso Asti, Mogliasso e Rondò… Negli accordi del 2012 era stato concordato che la tangenziale veniva concessa al sistema autostradale a fronte della gratuità e della realizzazione di opere complementari, o compensative che dir si voglia, rinunciando al tunnel sotto il Tanaro. Il tema è di scottante attualità”, affermano i capo gruppo, con Cavallotto che chiede “una maggiore presa di posizione da parte del sindaco, perché si batta per la gratuità insieme a tutto il Consiglio comunale”.

Legato al discorso autostrada è anche il destino del “Terzo ponte” sul Tanaro, inserito tra le opere complementari.

“Se n’è parlato nel 2021, con confronti serrati: come centrosinistra rivendichiamo il lavoro fatto in passato, con la progettazione che era già stata deliberata dalla precedente Amministrazione e inserito poi nell’accordo con la società Asti-Cuneo. Una parte del finanziamento, come noto, è legata ai fondi Crosetto, che però non bastano per la realizzazione completa. E pensare che c’era chi voleva utilizzare questi fondi per asfaltare le strade della provincia... Attendiamo poi i soldi annunciati dal ministro Carfagna nel corso dell’ultima Fiera del Tartufo. Per noi è fondamentale che non sia il Comune di Alba a pagare quest’opera, ma ad oggi rimangono alcuni aspetti per noi non così ben definiti, con l’impegno di non precisati privati. Realizzato il ponte, rimane cruciale la prosecuzione della strada con la realizzazione della cosiddetta ‘corda molle’ e il collegamento con la zona della Moretta”.

Parliamo di ferrovia?

“Un grande lavoro era stato fatto nella precedente consiliatura, e ora si stanno raccogliendo i frutti. Siamo contenti della situazione e ricordiamo che c’era chi, fuori del Consiglio albese, partendo dal presidente Cirio, avrebbe voluto fare della ferrovia Alba-Asti una pista ciclabile. Se non ci fossimo battuti a suo tempo per l’elettrificazione della linea verso Torino, non ci sarebbe oggi un treno Alba-Bra. Ora auspichiamo una riapertura della tratta per Asti, ma va detto che i risultati attuali sono frutto del lavoro di Rosanna Martini nella precedente consiliatura”, puntualizza Tripaldi.
Aggiunge Gatto: “Ora che un primo step si è fatto con il passaggio del treno storico, servono altri investimenti per far ripartire la piena circolazione. L’Amministrazione dovrebbe fare la sua parte, insieme a RFI, anche perché l’intero territorio preme in questa direzione. La pista ciclabile non è da escludere su altri sedimi, lungo il Tanaro. Ci sono due percorsi separati e uno potrebbe aiutare l’altro, anche in un’ottica di turismo sostenibile, combinando treno e bici. Un altro aspetto riguarda la passerella ferroviaria, progettata dalla nostra Amministrazione, pensando già alla riattivazione della linea verso Asti. Ci sono ora alcune difficoltà per il completamento, ma speriamo possano essere risolte al più presto”.

Un altro argomento sensibile riguarda la Casa della Salute, presso l’ex ospedale San Lazzaro.

“Ci auguriamo che il 2022 sia l’anno in cui vedremo qualcosa di concreto, al di là dei proclami. Ad oggi sappiamo che è stata depositata presso l’ASL una proposta in project financing da parte di un privato. È poi stata annunciata una proposta della Fondazione CRC, insieme al fondo immobiliare REAM: per noi l’importante è vedere concretizzata la Casa della Salute, dando una prospettiva al San Lazzaro, un servizio ai cittadini e un po’ di respiro alle attività commerciali della zona, che dal trasloco dell’ospedale a Verduno sono in difficoltà”.

Infine, il tema della leadership: nel 2024 chi sarà il candidato sindaco per il centrosinistra, ad Alba?

“Abbiamo programmato degli incontri di coalizione. Non sarebbe opportuno oggi fare un nome, sarebbe prematuro… Si è avviato un percorso, lavorando sul programma più che sulla persona. Se la pandemia lo consentirà, l’idea è quella di mettere in atto una campagna di ascolto per risintonizzarci con la città: arriviamo da due anni terribili, con iniziative politiche pressoché azzerate. Sarà l’inizio di un percorso che ci porterà da qui al 2024”.

Pietro Ramunno

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