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Attualità | 01 febbraio 2022, 09:52

Ciclo idrico, respinto l’ultimo ricorso dei privati. Il Tribunale delle Acque apre la strada al gestore unico Cogesi

Rigettata l’istanza della società consortile Atea, che giudicava insufficienti i 52 milioni di euro stimati dall’Ato4 come valore residuo da indennizzare ai precedenti gestori. La valutazione dei privati era di 60 milioni di euro

Ciclo idrico, respinto l’ultimo ricorso dei privati. Il Tribunale delle Acque apre la strada al gestore unico Cogesi

"La diminuzione, rispetto a quanto richiesto, andrà a beneficio delle future bollette di tutti i cittadini cuneesi. Ma, elemento importante, ora Cogesi potrà e dovrà procedure al pagamento del 'valore residuo’ e subentrare finalmente nella gestione delle reti e degli impianti. Alla luce di tale decisione, storica per il nostro territorio, si potrà concretizzare in capo a un soggetto interamente pubblico la gestione degli acquedotti della provincia di Cuneo. Si riusciranno, finalmente, ad accelerare gli investimenti sulle reti e sugli impianti, così fondamentali per il nostro territorio".

Così l’Ato4, ente di governo dell’Ambito 4 Cuneese per i Servizi Idrici, commenta l’esito della sentenza con la quale il Tribunale delle Acque di Roma ha respinto l’ultimo dei ricorsi presentati a partire dal 2017 dalla società consortile Aeta (che raggruppa le società Tecnoedil, Alpi Acque ed Alse) e dagli stessi gestori contro alcune deliberazioni della Conferenza dell’Ente d’Ambito Cuneese, organismo che comprende tutti i Comuni della provincia di Cuneo ed è competente per la riorganizzazione del servizio idrico integrato (acquedotti, fognature e depuratori delle acque reflue).

In particolare Aeta aveva contestato all’Ato4 prima il mancato riconoscimento della proroga delle concessioni, scadute il 31 luglio 2017, e successivamente la delibera del marzo 2019 di affidamento del servizio al gestore unico Cogesi, società interamente pubblica.

"Con la prima sentenza del febbraio 2021 – ricorda Ato4 – il Tribunale Superiore delle Acque Pubbliche di Roma ha respinto i ricorsi, confermando la legittimità del percorso politico, tecnico e amministrativo e il lavoro svolto dall’Ente d’Ambito Cuneese verso il Gestore pubblico".

"Pochi giorni fa – informa ora lo stesso organismo – è arrivata anche la sentenza (n. 9/22), sempre del Tribunale delle Acque Pubbliche di Roma, che ha respinto anche il ricorso, contro l’Ato4, per l’annullamento della decisione dell’Ente d’Ambito del luglio 2020 di determinazione del cosiddetto 'valore residuo', ovvero l’ammontare degli investimenti realizzati dai gestori Tecnoedil, Alpi Acque ed Alse e non ancora pagati dalle bollette dei cittadini".

La richiesta iniziale dei gestori era di circa 60,5 milioni di euro. "Dopo approfondita attività di verifica – dice ancora Ato4 – l’Ente d’Ambito ha deciso di riconoscere 52 milioni di euro. I gestori hanno proposto ricorso contro la quantificazione di Ato4, ma i giudici hanno ritenuto corrette le valutazioni fatte dall’Ente d’Ambito respingendo il ricorso".

C. S.

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