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Cronaca | 01 febbraio 2022, 12:11

Oggi l’ultimo saluto al Stella Caminiti, tra le prime donne in Italia a entrare in Magistratura

Originaria della Sicilia, aveva 86 anni. Dal 1991 fu procuratore presso il Tribunale di Saluzzo e si occupò di famosi processi nella Granda prima di dedicarsi all’arte e alla scrittura. I funerali a Torino

Stella Caminiti

Stella Caminiti

Si svolgono oggi a Torino, nella Parrocchia della SS. Annunziata, i funerali di Stella Caminiti vedova Aragona, magistrato. Aveva 86 anni ed era molto conosciuta a Saluzzo e nella Granda come in regione, per il suo lavoro in Magistratura e per l’essersi occupata di importanti processi.

Nata nel 1935 a Santa Teresa di Riva, in Sicilia, si laureò col massimo dei voti in Giurisprudenza all’Università di Messina. Nel 1963 si trasferì in Piemonte col marito magistrato Filoreto Aragona, deceduto alcuni fa, e nel 1966 si stabilì a Torino.

Dopo avere insegnato per vari anni materie giuridiche nelle Superiori, fu tra le primissime donne, nel 1970, a entrare in Magistratura, venuto meno il divieto di accesso ai concorsi, a metà degli anni Sessanta.

A Torino esercitò la  funzione di pubblico ministero presso il Tribunale della città e nel 1991 ottenne la nomina a procuratore presso il Tribunale di Saluzzo. Fu uno dei tre magistrati donna a ricoprire tale carica, sulle 164 Procure attive a quell’epoca in Italia.

Fu anche presidente di sezione presso la Commissione Tributaria Regionale del Piemonte. Partecipò a numerosi seminari e convegni giuridici, tra cui quello indetto dalla Regione Piemonte nel 1986 sul tema dei reati contro la pubblica amministrazione. In quegli anni Stella Caminiti era il magistrato coordinatore del gruppo che si occupava di tali reati e lavorò a importanti processi sul territorio.

Valerio Dell’Anna, già magistrato presso il Tribunale di Saluzzo, ricorda di Stella Caminiti, con la quale lavorò spalla a spalla per alcuni anni, anche gli aspetti non strettamente professionali, la cordialità, l’amore per l’arte: la musica, in particolare. Suonava molto bene il pianoforte, diplomata al Conservatorio e amava la poesia.

Alla scrittura poetica si dedicò negli ultimi, pubblicando il libro “Nell'attesa dell'amore. Diario di una donna che è stata anche magistrato”, edito da Fusta editore.

Lascia i figli Guido, Sergio con Sonia e Guglielmo, con numerosi nipoti: Federico, Stella, Simone, Emanuele, Giulia, Elisabetta, Margherita, Michele e Tommaso.

Vilma Brignone

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