L'annosa questione della riorganizzazione delle scuole a Mondovì Piazza potrebbe giungere a un punto di svolta con la costruzione di un nuovo edificio in via della Polveriera.
L'ipotesi, vagliata da Provincia e Comune, prevede la creazione di un nuovo polo scolastico, destinato ad ospitare tutti gli studenti del liceo "Vasco-Beccaria-Govone": un edificio che sorgerebbe proprio a fianco della palestra scolastica in corso di costruzione (LEGGI QUI).
C'è un misto di speranza e disillusione: se da un lato la proposta non convince molti cittadini monregalesi che ancora sperano nel recupero di uno dei numerosi "contenitori vuoti" presenti nel rione, dall'altra le scuole sperano che questa proposta porti finalmente a una soluzione concreta.
"I licei hanno bisogno di un sede unitaria" - spiega Bruno Gabetti, dirigente del "Vasco-Beccaria-Govone"- "questa è la priorità assoluta per noi. In questi anni siamo riusciti a superare numerose problematiche grazie alla collaborazione di tanti enti diversi (Amici di Piazza, scuola di musica, comune etc) che hanno messo a disposizione i loro spazi per ospitarci in occasione di eventi o convegni che non potevano svolgersi nei locali dei licei; puntualmente, però, ci troviamo ad affrontare interventi di manutenzione (in alcune aule e uffici piove quando si verificano forti acquazzoni, ndr). Inoltre il prossimo anno, per il quale si registra un +20% sulle iscrizioni, gli spazi in sede e in succursale saranno saturi. Essendo cresciuto in mezzo al verde anche io avrei preferito il recupero di un edificio già esistente, ma bisogna essere realisti: per mantenere le scuole a Piazza serve una soluzione che metta in condizione studenti e insegnanti di organizzare al meglio la didattica e se questa è la migliore, ben venga, non perdiamo altro tempo".
Il trasferimento dei licei apre anche un'altra questione: come verranno gestiti gli spazi che negli anni sono stati recuperati e valorizzati, i musei, il chiostro e la cappella?
"Questi spazi" - aggiunge Gabetti - il cui recupero prosegue grazie anche al volontariato di diversi docenti, dovranno essere mantenuti e resi fruibili non solo agli studenti ma a tutti i cittadini".
Il progetto della nuova scuola prevede anche alcune novità per l'Istituto Alberghiero "Giolitti" che verrebbe ampliato nei locali di piazza IV Novembre.
Da diverso tempo l'Alberghiero attende una risposta concreta alle necessità della scuola, che rappresenta una vera eccellenza in Provincia, come sottolineato in più occasioni anche dal Comune, il problema è che a oggi, studenti e docenti, sono costretti a lavorare in una scuola 'diffusa', dislocata in quattro luoghi differenti: in sede, nei locali del "Baruffi", a Mezzavia e in piazza d'Armi.
"Da anni ormai auspichiamo in una soluzione unitaria" - spiega Donatella Garello, dirigente dell'Istituto "Giolitti Bellisario" - che consenta di avere tutti gli studenti e i docenti in un'unica struttura. Riunire la scuola sarebbe il primo passo, rimane un'esigenza prioritaria così come la riapertura delle aule dopo la frana del 2017".
Proprio lo scorso ottobre era arrivato il "no" per la riapertura delle 20 aule messe in sicurezza dopo la frana del 2017.
Una doccia fredda anche perché era stato ripristinato il terreno colpito dallo smottamento, il sentiero e il piazzale antistante: per ottenere la riapertura, come avevano spiegato dalla Provincia, serve un adeguamento normativo, che potrebbe sfiorare anche gli 800 mila euro.
Il nuovo edificio sarebbe il primo tassello di una questione aperta ormai da decenni, sarà la volta buona?