Un distretto diffuso del commercio in Langa e Roero, composto dal Comune di Alba, come capofila del progetto, dal Comune di Bra, e da altri 81 Comuni. Un progetto triennale ambizioso che ha alla base un lavoro di squadra importante, per una sfida precisa: valorizzare il commercio di prossimità, quei negozi locali presenti in molti paesi, apprezzati dai cittadini e dai turisti, vero cuore pulsante di un valore umano che si trova solo nelle attività fisiche.
Autorizzato dalla Regione Piemonte lo scorso autunno, questa iniziativa è ora nella sua fase progettuale per rilanciare i sistemi economici locali attraverso innovazione digitale, professionalità attraverso la formazione e sostenibilità ambientale con prodotti sempre più green.
Davanti ad un pubblico attento nella sala consiliare del Comune di Alba, nella serata di giovedì 2 febbraio, è andata in scena la presenzione di questo protocollo d’intesa per una crescita corale del commercio nel territorio, che ne diventa sempre più connotato peculiare, capace di migliorare l'ambiente urbano e la competitività dei negozi, con risvolti positivi di prospettiva anche sotto il profilo occupazionale.
«Nella fase iniziale, affermano Marco Scuderi e Enzo Basso, i responsabili Marketing di ACA e Ascom Bra, abbiamo coordinato i partner del progetto per una condivisione approfondita dei temi e dell'operatività. I sindaci hanno risposto bene all’iniziativa , e ora ci prepariamo ad un lavoro importante che partirà nelle prossime settimane, per rendere concreto questo distretto diffuso del commercio che avrà, in cabina di regia, il Comune di Alba, quello di Bra, l’ACA, l’Ascom, l’Unione Montana dell’Alta Langa, l’Unione dei Comuni del Barolo, l’Unione dei Comuni de Roero, Canale, Cherasco, Sommariva Bosco, Cortemilia, Dogliani, Montà, Santo Stefano Belbo.
Il piano strategico ha tenuto conto dei risultati del sondaggio su un campione di circa 500 esercizi. Oggetto del focus, argomenti come anzianità commerciale, tipologia di clientela, criticità generali del settore e del contesto economico, fattori di scelta da parte della clientela, dimestichezza con le nuove tecnologie, servizi adottati o di prossima adozione, potenzialità ed elementi di crescita della competitività.
Ringraziamo tutti i sindaci per la disponibilità e l'entusiasmo con i quali hanno aderito all'iniziativa e ci prepariamo ad un lavoro assiduo e proficuo per attuare le linee programmatiche fin dalle prossime settimane».
Il sindaco di Alba Carlo Bo afferma: «Dal progetto delle Città Creative Unesco di Alba, Parma e Bergamo al distretto diffuso del commercio locale: due aspetti importanti per la nostra città ed il territorio, e questo progetto vuole essere un modello innovativo di sviluppo e valorizzazione che tocca diversi aspetti sinergici per affrontare al meglio il post pandemia».
Gianni Fogliato, primo cittadino di Bra, dichiara: «Abbiamo capito che la sinergia è fondamentale e qui bisogna investire le migliori energie insieme. Il commercio è sinonimo di realtà sociale e fattore umano da valorizzare. La sfida è continuare su questa strada per migliorare i singoli attori in un’unità di progetto, sostenendo la competitività delle attività commerciali esistenti e, nello stesso tempo, contribuendo a favorire la nascita di nuove realtà imprenditoriali, con una progettualità che si apre a innovative possibilità di sviluppo, attrattività e sostenibilità».
Il presidente ACA Giuliano Viglione ed il direttore Fabrizio Pace confermano l’importanza del valore umano: «Il 50% delle persone intervistate sostiene che il negozio fisico è insostituibile. Con questo progetto valorizziamo il commercio di vicinato. Digitalizzazione, formazione e attenzione all'ambiente devono essere alla base»
Luigi Barbero, direttore Ascom Bra, definisce questo progetto una felice intuizione: «che ci consentirà di intervenire nella estensione e nella promozione dei distretti urbani, dei centri storici e delle aree a elevato potenziale turistico e commerciale, potenziando le infrastrutture per l’accoglienza e il marketing territoriale, di contrastare la desertificazione dei centri storici quali zone della città a tradizionale vocazione commerciale, di favorire l’innovazione tecnologica, di sostenere i progetti che contribuiscono alla tutela dell’ambiente. Il modello Langhe e Roero nacque così, in una serata come questa, ed ora tutti lo vogliono copiare e lo studiano».