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Attualità | 08 febbraio 2022, 07:44

Non piove da due mesi: la Granda alle prese con la siccità e con gli incendi boschivi

Dai due o tre interventi al giorno per i vigili del fuoco e i volontari del Corpo regionale AIB. Roghi di piccole dimensioni, ma molto diffusi. E, anche per fronteggiare il fuoco, l'acqua inizia a scarseggiare

Non piove da due mesi: la Granda alle prese con la siccità e con gli incendi boschivi

In tutto il Piemonte non piove dallo scorso 8 dicembre. Due mesi esatti fa l'ultima precipitazione, con la neve ad imbiancare la Granda e a farci sperare in un inverno vero. 

Invece, da allora, non è caduta una sola goccia d'acqua. La mancanza di neve è un problema enorme. Non sarebbe sufficiente una primavera piovosa a colmare il deficit, perché risolverebbe solo a breve termine il problema. E' la neve a costituire la riserva d'acqua, quella utile per i mesi estivi.

Lo spessore del manto nevoso si presenta ridotto del 50% rispetto allo standard.

Il Piemonte sta vivendo uno degli inverni più secchi degli ultimi 65 anni, in particolare è il 4° più secco dopo il 1989, il 1993 e il 2005. A gennaio le centraline di Arpa Piemonte hanno registrato 4,8 mm di pioggia a fronte di una media storica del mese di gennaio di 46 mm – commenta il direttore generale di Arpa Angelo Robotto - una situazione difficile, che viste le previsioni per i prossimi giorni, non sembra avere una risoluzione a breve termine”.

Sabato prossimo, in realtà, è atteso un peggioramento, che potrebbe portare la neve a partire dalle quote colinari. Ma gli apporti saranno da scarsi a moderati. Nulla di significativo, dunque. E comunque lo scenario è tutto da confermare, nessuna illusione.

C'è poi l'altro fronte, direttamente collegato alla siccità. Quello dei roghi, complice spesso in modo accidentale, altre doloso, la mano dell'uomo.

Gli interventi per i vigili del fuoco e per i volontari dell'AIB regionale sono due o tre al giorno da diverse settimane. Quelli più difficili sono gli incendi in montagna, anche perché serve più tempo per raggiungerli, spesso sono in zone impervie ed è fondamentale il supporto dell'elicottero, che può volare solo in orario diurno.

I boschivi di notte sono infatti i più insidiosi e i più difficili da contenere, richiedendo un massiccio impiego di uomini a terra.

"Poca acqua e temperature alte, un mix davvero infausto", commenta il comandante dei vigili del fuoco Vincenzo Bennardo. Continuiamo ad intervenire per piccoli roghi dovuti agli abbruciamenti. Sono vietati, proprio per lo stato di massima pericolosità. Ma le giornate sono belle e calde e in molti, soprattutto in pianura, decidono di fare pulizie. E' troppo rischioso in questo momento. In montagna gli incendi sono decisamente più difficili. Per fortuna abbiamo il supporto dei DOS locali, (Direttore operazione spegnimento). E possiamo contare sul supporto dall'alto, con i lanci di acqua, ma solo in orario diurno". 

Nelle ultime settimane gli interventi per incendi sono almeno un paio al giorno, alcuni hanno visto impegnate molte squadre anche per più di 24 ore. Conclude: "Se la gente vede del fumo, ci allerti. Prima interveniamo, più siamo efficaci. E chiediamo anche la massima precisione possibile nell'indicare la località: alcune telefonate sono imprecise, mancano i riferimenti. Non chiediamo le coordinate GPS, ma almeno qualche cosa che sia oggettiva e identificabile. Perché sugli incendi spesso è solo questione di tempo. Con questo secco, è fondamentale intervenire il prima possibile".

Michele Fortunato, vice responsabile provinciale del Corpo AIB della Granda, evidenzia come sia un momento di intenso lavoro per i volontari. "Interveniamo su un paio di incendi al giorno, fortunatamente riusciamo a contenerli prima che si ingrandiscano troppo. Fino ad oggi ci siamo riusciti. Un periodo così lungo e intenso di vari fuochi non me lo ricordo; l'ultimo era stato nel 2017, quando ci furono diversi roghi molto molto estesi. Adesso ne abbiamo tanti, per fortuna piccoli".

"Bisogna sensibilizzare le persone: non si possono accendere fuochi per nessuna ragione. Tra l'altro, ora abbiamo un problema serio anche sul fronte incendi: inizia a scarseggiare l'acqua".

Barbara Simonelli

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