/ Attualità

Attualità | 05 marzo 2022, 10:11

Alba in piazza a sostegno dell'Ucraina, per dire "no" alla guerra [FOTO E VIDEO]

Quasi 500 persone hanno manifestato davanti al municipio, rispondendo all'appello dell'Ufficio della Pace, sotto le torri vestite con i colori giallo e blu. Il vescovo Brunetti: "Chi è responsabile di questa guerra dovrà risponderne alla storia, ai popoli e a Dio"

Alba in piazza a sostegno dell'Ucraina, per dire "no" alla guerra [FOTO E VIDEO]

"L'impegno di costruire pace deve partire dalle nostre case e dalle nostre relazioni: perché non ci siano mai più guerre, ognuno di noi deve essere costruttore di pace". Con queste parole di Franco Foglino, a nome dell'Ufficio della Pace del Comune di Alba, si è chiusa nella serata di ieri - venerdì 4 marzo - la manifestazione albese contro tutte le guerre, organizzata in particolare per esprimere solidarietà al popolo ucraino.

Sotto le torri del centro, illuminate con i colori giallo e blu, quasi cinquecento persone si sono ritrovate per la manifestazione statica davanti al municipio cittadino (a seguito del divieto della Questura di svolgere un corteo da piazza Ferrero a piazza Risorgimento). Striscioni, bandiere e cartelli per dire "no" alla guerra, invocando la pace.

Introdotta dal presidente del Consiglio comunale Domenico Boeri, la lettura - da parte di Elena Di Liddo - dell'Ordine del Giorno votato all'unanimità del Consiglio comunale, che si è espresso "contro la guerra in Ucraina e per la pace in Europa, condannando fermamente l'invasione dell'Ucraina da parte della Russia e i bombardamenti delle città avvenuti in spregio a ogni regola del diritto internazionale per sottomettere uno Stato sovrano, rifiutando ogni tentativo di intesa negoziale e minando la pace e la stabilità dell'Europa".

Le poesie di Gianni Rodari sono poi riscuonate nella piazza, grazie alle letture recitate da Angioletta Cucè e Pietro Mattei, del laboratorio teatrale Albatros.

Quindi le parole del vescovo di Alba, Mons. Marco Brunetti: "La pace non è negoziabile. Chi è responsabile di questa guerra dovrà risponderne alla storia, ai popoli e a Dio. Non stanchiamoci di chiedere ogni giorno la pace", preludio all'intervento di due rappresentanti dell'associazione "Donne in Nero contro la guerra".

Ancora, l'intervento del sindaco della Città di Alba, Carlo Bo (presenti anche numerosi altri rappresentanti istituzionali albesi e del territorio), che - al di là di colori e appartenenze politiche - ha parlato di libertà. "Pensando ai giovani ucraini che sono rimasti a combattere per la patria, per quella democrazia che con tanta difficoltà erano riusciti a conquistare, mi sono venuti in mente quei giovani ragazzi che nel '44 liberarono la nostra città, partigiani. I 23 giorni della Città di Alba hanno permesso alla nostra città di ottenere un riconoscimento che ci deve riempire di orgoglio: Alba è Città medaglia d'oro al valore militare. Noi non giuriamo solamente sulla Carta costituzionale, ma anche sui valori della Resistenza, e non c'entra nulla la destra né la sinistra: chi governa questa Città deve incarnare questi valori".

A chiudere la manifestazione, dopo la toccante lettura di una testimonianza di una donna ucraina parte dell'Internazionale delle donne per la pace in fuga da Kiev con i suoi figli, le canzoni per la pace, denunciando l'assurdità della guerra, con le cover eseguite da Doriano e i suoi crackers.

 

Pietro Ramunno

TI RICORDI COSA È SUCCESSO L’ANNO SCORSO A APRILE?
Ascolta il podcast con le notizie da non dimenticare

Ascolta "Un anno di notizie da non dimenticare" su Spreaker.

WhatsApp Segui il canale di Targatocn.it su WhatsApp ISCRIVITI

Ti potrebbero interessare anche:

Prima Pagina|Archivio|Redazione|Invia un Comunicato Stampa|Pubblicità|Scrivi al Direttore|Premium