Oggi è la Giornata nazionale in onore delle vittime dell'epidemia di Coronavirus.
Era il 18 marzo 2020 quando i mezzi dell'Esercito sfilarono nella notte per le vie di Bergamo, carichi di bare da portare a cremare. Un'immagine e una data simbolo della pandemia, che oggi viene ricordata in tutta Italia.
E proprio a Bergamo oggi si commemorano le vittime dell’emergenza coronavirus. Sarà presente il presidente della Camera dei Deputati Roberto Fico.
Pesantissimo il conto pagato dal nostro Paese, così come da tutto il mondo, con migliaia di morti. In provincia di Cuneo i decessi legati al Coronavirus sono ormai - dato aggiornato al bollettino di ieri 17 marzo - 1.597. Un anno fa, quando si celebrò la prima Giornata nazionale, erano 1.167.
Impossibile raccontare tutte le storie che ci sono dietro ad una vita spezzata dal Covid-19. Fortunatamente, in quest'ultima ondata, che ha portato ad un numero impressionante di contagi tra dicembre e gennaio, le vittime sono state molte meno rispetto ad un anno fa.
La maggior parte delle persone è vaccinata con il ciclo completo; tra loro anche molti bambini. Ma i contagi, seppur al momento senza aumento dei ricoveri, stanno risalendo. La guerra ci ha messo di fronte ad un'altra emergenza, ma anche quella che viviamo da ormai due anni non è finita. Anche se si sta progressivamente andando verso un allentamento delle misure restrittive.
Il 31 marzo scadrà lo stato d’emergenza
Via libera dal Consiglio dei Ministri alle nuove misure in vista del 1° aprile, giorno della fine dello stato di emergenza che porterà a una graduale riduzione delle misure in contrasto alla diffusione del Coronavirus.
La prima restrizione a saltare riguarda gli impianti sportivi, come stadi e palazzetti, ma anche nei luoghi di spettacolo, cinema, teatri e sale da concerto, dove la capienza tornerà massima.
L'obbligo di indossare le mascherine al chiuso o all'aperto in caso di assembramenti resterà fino al 30 aprile.
Con la fine dello stato di emergenza basterà il green pass da tampone per accedere ai trasporti a lunga percorrenza, mense, concorsi pubblici, colloqui in carcere e manifestazioni sportive all'aperto.
Resterà l'obbligo del super green pass - quindi ottenuto con il vaccino o con la guarigione dal covid - al chiuso, per mangiare al ristorante, per l'accesso a centri benessere, piscine, palestre, centri culturali, sociali e ricreativi, nelle sale gioco, in discoteca e per prendere parte a congressi ed eventi sportivi.
Non servirà il green pass per le attività all'aperto, così come per viaggiare sul trasporto pubblico locale. Via il green pass anche negli hotel.
Fino al 30 aprile resterà invece l'obbligo di green pass base per lavorare. Dal 1° aprile, tuttavia decaderanno le sanzioni previste per gli over 50, per i quali è previsto l'obbligo di super green pass per accedere ai luoghi di lavoro.
L'obbligo di vaccino rimane per i sanitari. Nelle Rsa si potrà accedere con il green pass fino al 31 dicembre.
Un'altra importante novità riguarda l'abolizione della suddivisione delle zone a colori. Decade anche il commissario straordinario Francesco Paolo Figliuolo: a occuparsi della campagna vaccinale sarà il Ministero della Sanità, e sarà abolito il Cts.
Via anche alla quarantena da contatto: l'obbligo di isolamento rimane solo per i contagiati. A scuola in Dad andranno quindi solo coloro che hanno contratto il virus.
Un'altra novità in vista di Pasqua sarebbe lo stop al green pass rafforzato per gli stranieri nei ristoranti dal primo aprile.