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Attualità | 23 marzo 2022, 14:34

"In Granda mancano invasi o grandi serbatoi. Se la situazione non cambia dovremo razionare l'acqua"

L'appello di ACDA, che segue quello di Mondo Acqua di ieri, è ad un uso responsabile della risorsa. Al momento nessun comune della Granda è soggetto a razionamenti o rifornimenti con cisterne

Il letto del fiume Tanaro

Il letto del fiume Tanaro

Nessun comune della provincia di Cuneo, al momento, è interessato dal razionamento idrico o dal rifornimento di acqua con cisterne e autobotti.

Nelle scorse ore si era diffusa la notizia di un rifornimento emergenziale ad Ormea e Demonte, ma sia ACDA, Azienda cuneese dell'acqua che gestisce il servizio idrico in entrambi i comuni, sia il sindaco Giorgio Ferraris di Ormea, smentiscono.

"Non è detto che non possa succedere da qui a qualche giorno - avverte comunque il direttore generale di ACDA Roberto Beltritti. La situazione è grave e non possiamo nascondere che siamo preoccupati. La soglia di attenzione è alta".

Continua: "Non abbiamo strategie o azioni da mettere in campo per i prossimi mesi. In provincia mancano invasi o grandi serbatoi. Se dovesse perdurare questa situazione, non vedo alternative ad un razionamento. L'acqua c'è o non c'è. Quello che facciamo noi, come società, è continuare a cercare le perdite della rete per evitare la dispersione".

"In questo momento non c'è alcuna emergenza - spiega il sindaco di Ormea relativamente al suoi territorio. Certo, la siccità è un dato oggettivo e le prospettive molto preoccupanti. Il Tanaro fa pena, è ai livelli di fine estate, proprio ora che dovrebbe essere al massimo della sua portata".

La situazione è gravissima, siamo arrivati a 107 giorni di assenza di precipitazioni. E di piogge all'orizzonte neanche l'ombra.

Ecco che, nei giorni scorsi è apparso su molti giornali un accorato appello dell’Autorità provinciale del Settore Idrico ad un utilizzo responsabile della risorsa acqua. Si invita ad un uso più consapevole e razionale delle risorse idriche realizzato attraverso l’emissione di ordinanze sindacali di divieto dell’uso dell’acqua potabile per scopi diversi da quelli alimentari ed igienico-sanitari.

I comuni particolarmente colpiti da questa siccità sono anzitutto quelli nella fascia in media e alta montagna, ma attualmente si cominciano a rilevare seri problemi di approvvigionamento anche in altre aree della zona da Acda gestita.

Scrive ACDA: "La siccità ha accentuato i limiti e le fragilità strutturali delle fonti captate. Infatti, mentre da una parte assistiamo ad una riduzione della portata delle sorgenti di montagna tra il 30 e il 70% (in alcuni casi siamo arrivati al 100%), per le altre sorgenti più “resistenti” abbiamo rilevato comunque un calo di oltre il 20% della producibilità rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso (ad esempio le sorgenti che originano la rete dell’acquedotto intercomunale cuneese).

Concause secondarie sono le perdite delle tubazioni dovute a vetustà ed un utilizzo scorretto della risorsa da parte dell’utenza dovuto a mancanza di alternative di approvvigionamento quali canali e rii, che sono andati in secca.

Il fatto che queste carenze così gravi si riscontrino già a marzo getta foschi presagi sul proseguo del tempo, in particolare sull’estate, quando le località di montagna dovranno affrontare la stagione turistica".

Cosa fare, quindi, per alleviare nel limite del possibile i disagi che certamente peseranno sulla qualità della vita e sulle attività della popolazione?

Da un lato, come scritto poc'anzi, si lavorerà per la ricerca attiva delle perdite per evitare sprechi su reti particolarmente obsolete, azioni di regolazione delle pressioni e l’interconnessione tra acquedotti per una ripartizione funzionale delle portate disponibili ed il rifornimento di acqua potabile mediante l'utilizzo di specifiche autobotti certificate.

Inoltre, è in corso un’attività di razionalizzazione delle reti di distribuzione realizzata attraverso la gestione ottimale dei pozzi esistenti e l’efficientamento dei sistemi di pompaggio.

Altri interventi già programmati a cui - in alcune aree - viene data priorità riguardano gli studi sulle captazioni per migliorare e/o potenziare la disponibilità della risorsa (fonti esistenti/nuove fonti).

Barbara Simonelli

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