Sono ormai ben più di 100 i giorni consecutivi senza precipitazioni di rilievo per la nostra provincia Granda. Una situazione che ha ridotto la portata delle sorgenti di montagna tra il 30 e il 70% (in alcuni casi addirittura del 100%), del 20% in quelle considerate più 'resistenti', e che tocca in modo particolare i comuni delle fasce di media e alta montagna.
I consorzi idrici da settimane ormai manifestano la propria preoccupazione. Come deliberato da Acda e Mondo Acqua attualmente nessun comune della Granda è interessato dal razionamento idrico o dal rifornimento di acqua con cisterne e/o autobotti. Ma se la situazione non dovesse cambiare queste sarebbero le uniche soluzioni, in un territorio privo di invasi o grandi serbatoi come il nostro.
"Non posso che confermare le parole delle società associate - ha detto Emanuele Di Caro, presidente Co.Ge.Si. (ente che riunisce le società consorziate dell'acqua nella provincia di Cuneo) - : al momento necessità di misure straordinarie non si sono rilevate ma l'attenzione è particolarmente alta".
"Non c'è molto da dire. Serve che piova e che lo faccia in maniera sufficiente da ricaricare le falde e le sorgenti, altrimenti tra un mese la situazione sarà molto più critica. Se la situazione non cambia entro breve il rifornimento con botti e cisterne è la prima misura da adottare; in un secondo momento, eventualmente, il contenimento del consumo non necessario. Le soluzioni sono queste, non altre".
"Sperando nel meteo siamo ancora in grado di gestire le cose - conclude Di Caro - , l'appello rimane comunqueal consumo responsabile della risorsa. Intanto, lunedì 4 aprile realizziamo un convegno nella sala Einaudi della Provincia proprio sulla tematica".
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