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Attualità | 31 marzo 2022, 16:08

Elena Borgna, la prima vigilessa di Alba, è andata in pensione dopo 40 anni di servizio

Cena in suo onore da parte della Polizia Municipale. Un'occasione per ricordare il lungo cammino lavorativo iniziato il 21 aprile 1981

Elena Borgna (al centro) con colleghi ed ex colleghi della Polizia Municipale di Alba

Elena Borgna (al centro) con colleghi ed ex colleghi della Polizia Municipale di Alba

Come aver chiuso un cerchio la cui circonferenza misura 40 anni. La cena di saluto della Polizia Municipale a Elena Borgna si può leggere così: ex colleghi e colleghi hanno festeggiato la pensione della prima donna entrata a fare parte del corpo dei Vigili di Alba, il 21 aprile 1981.

«Avevo 21 anni ed ero alla ricerca di un lavoro, afferma Elena Borgna. Tra le varie opportunità avevo scelto anche quella relativa alla ricerca di un vigile urbano tramite concorso da parte del Comune di Alba. Lo diedi e fui presa tra i primi quattro. Ero l’unica donna e, inconsapevolmente, avevo segnato questo record. Una volta assunta ho fatto la vigilessa per 5 anni circa e, nel frattempo, mi ero sposata. Tra la vita matrimoniale e la casa fuori Alba, in base agli orari di quel tempo, mi veniva difficile continuare l’attività di vigilessa e così fui trasferita all’ufficio verbali dove ho lavorato fino al 31 dicembre 2021, il mio ultimo giorno di servizio».

Un’esperienza positiva che ha attraversato quattro decenni: «Questi 40 anni sono veramente volati via in un soffio, a conferma di come io abbia vissuto la maggior parte delle mie ore in un ambiente costruttivo, dove mi sono sempre trovata bene con i colleghi. Dopo un po’ che avevo iniziato, arrivò una seconda donna, e devo dire che i colleghi uomini ci hanno sempre trattate bene e con rispetto, considerandoci loro pari. Come si sa negli anni ’80 e ’90 la percezione delle donne al lavoro era diversa».

Evoluzioni vissute in prima persona come rappresentante del corpo di Polizia Municipale, prima con la divisa come vigilessa, e poi in borghese come impiegata: «Sono stati anni in cui la figura del Vigile è cambiata, conclude Elena Borgna. Siamo passati da una percezione amichevole ad una che vede il vigile più come un “oppressore”, pronto a far rispettare le norme che si sono moltiplicate e inasprite. Purtroppo io ho percepito questo, ovviamente non da parte di tutta la cittadinanza, ma, un tempo, il corpo dei Vigili era visto più come un punto di riferimento. Ora tra tecnologia, sicurezza, norme, la gente si sente più controllata ma credo che questo abbia permesso di vivere anche meglio e di difendersi dai malintenzionati.
Ringrazio tutti i colleghi ed ex colleghi che hanno camminato con me su questa strada lunga 40 anni, e la cena è stata come rivivere tutti insieme i momenti che abbiamo passato al lavoro».

Livio Oggero

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