Nel giorno in cui è stata finalmente ufficializzata la data delle elezioni comunali (domenica 12 giugno, ndr), rimangono tante incognite a Borgo San Dalmazzo, dove sta finendo l'era Beretta dopo 10 anni di mandato.
“Tutto può succedere”, si ripete nei corridoi di Palazzo dove c'è molto fermento.
L'unica certezza è la candidatura dell'ex vice sindaca Roberta Robbione con una lista civica che si discosta dalla maggioranza.
Seconda certezza: la minoranza non parteciperà alla corsa con una sua lista. Insomma l'esperienza di “Borgo 3.0” finisce qui: “Siamo in consiglio comunale da 5 anni. È stata un'esperienza che ci ha avvicinato alla città con un ruolo di minoranza diverso dal solito, sopportando anche le critiche di chi si aspettava un'opposizione più dura. Abbiamo scelto il bene per la città invece della contrapposizione”.
Resta tuttavia la libertà per i singoli componenti di accorparsi ad altre liste. Difficile pensare ad una competizione elettorale senza Piermario Giordano, candidato sindaco 10 anni fa e attuale presidente del Parco Alpi Marittime: “Se posso usare un termine calcistico siamo tutti svincolati. Non escludo che i componenti, singolarmente, possano essere entrare in qualche altra lista”.
Gli uscenti della minoranza potrebbero andare ad allargare le fila della maggioranza?
Chi non lo esclude è il vicesindaco Beppe Bernardi: “Una lista della maggioranza uscirà, stiamo valutando possibilità di trovare intese con altri, magari anche della minoranza. La mia candidatura a sindaco? Io ho dato la disponibilità, ma se si trova qualcuno che dà maggiore affidamento, sarei pronto a fare un passo indietro”.
Stessa posizione di Francesco Papalia, capogruppo della maggioranza: “Confermo quanto detto da Bernardi. Stiamo lavorando per il bene della città e non poniamo veti a nessuno. Io candidato sindaco? Sarebbe un onore per me, qualora la richiesta arrivasse in modo ampio, ma ritengo ci siano persone più qualificate di me. Resto, come tutti, a disposizione della città”.
Sembra invece allontanarsi la discesa in campo della lista “La Torre” che aveva nell'ex sindaco Marco Borgogno il candidato più forte e con esperienza. È lui stesso a confermarlo: “La Torre potrebbe addirittura non esserci. C'è un'enorme confusione. Si era creato un gruppo importante con alleanze altrettanto importanti che poi si è disgregato. Il primo ad essere deluso da tutto questo sono io”.
E infine resta l'incognita di Pierpaolo Varrone, sindaco di Borgo dal 2002 al 2012. Non è ancora chiaro se stia lavorando ad una sua lista o se sia in cerca di alleanze.