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Attualità | 18 maggio 2022, 12:40

Contrastare siccità e dissesti: Alba si dà un piano per affrontare il cambiamento climatico

Secondo il Paesc entro il 2030 si dovrà arrivare a -40% di emissioni di gas serra e affrontare le criticità territoriali che riguardano i rischi idraulici, idrogeologici, di eccesso di calore, di incendi boschivi, di quantità e qualità acqua del Tanaro e di siccità

Contrastare siccità e dissesti: Alba si dà un piano per affrontare il cambiamento climatico

Il PAES diventa PAESC: il piano d’azione per l’energia sostenibile si arricchisce della “C” di clima, per affrontare al meglio il cambiamento climatico, seguendo nuove strategie da qui al 2030.
Dietro questo acronimo c’è un grande lavoro svolto e da svolgere, e se n’è parlato durante la II Commissione Consiliare Permanente.
Che cosa si è fatto finora? Il PAES, così chiamato dal 2012, anno in cui Alba ha aderito tra i Comuni, ha permesso di diminuire del 28% le emissioni di anidride carbonica nell’atmosfera, grazie ad azioni mirate sul territorio.

Ora il PAESC richiede un ulteriore step: raggiungere, entro il 2030, quota -40%, per diminuire ancora di più l’effetto serra.
La Città di Alba già svolto la raccolta dati per questa nuova sfida, ed ora è necessario definire la strategia su un’analisi da implementare ulteriormente sui settori energivori maggiori che sono quello pubblico, residenziale, terziario e dei trasporti.
Alba dove consuma di più? Soprattutto nel settore residenziale e terziario, ma è riuscita a diminuire le emissioni utilizzando meno gas, meno luce, e più teleriscaldamento.

La seconda grande sfida riguarda il clima: si sta lavorando su dati Arpa che fanno capo agli ultimi decenni, e sulle proiezioni da qui al 2100. Si dovranno affrontare temperature minime e massime in aumento, incostanza di precipitazioni, e fenomeni che potranno indebolire il territorio su cui sono state individuate le maggiori criticità: idrauliche, idrogeologiche, eccessi di produzione di calore, incendi boschivi, quantità e qualità acqua del Tanaro e siccità. Ora si dovrà lavorare in sinergia tra settore terziario, agricoltura, associazioni, seguendo anche le azioni del Pums in via di definizione.

Un quadro ben chiaro all’assessore Marco Marcarino che dichiara: «La riunione ha confermato che il Comune di Alba ha l’intenzione di proseguire e migliorare il lavoro svolto finora, che ha permesso una riduzione delle emissioni pari al 28%. Credo che, anche grazie agli interventi dello Stato, come ad esempio il 110%, si arriverà al -40% prima del 2030, così da poter ridurre ancora di più i gas serra. Per quel che riguarda il clima, la città di Alba sta già facendo interventi reali per affrontare al meglio il dissesto idrogeologico: Pums e scolmatore del Riddone su tutti. Si tratterà di svolgere un lavoro in sinergia tra uffici preposti, realtà sociali cittadine, attori dell’economia del territorio. Mi piacerebbe ad esempio incontrare presto gli agricoltori, per vedere come stanno già agendo per controllare frane e smottamenti sulle colline».

Livio Oggero

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