Un giovane di origini africane, A.M., è accusato davanti al Tribunale di Cuneo per lesioni, minacce e oltraggio al pubblico ufficiale per un episodio che sarebbe accaduto nel 2019 alla stazione ferroviaria di Savigliano.
A denunciare A.M., che era in compagnia di altri due soggetti italiani, il capotreno: “Viaggiavano sul convoglio da Torino Porta Nuova a Cuneo-ha spiegato-. A Cavallermaggiore ho iniziato l’attività di controlleria e ho trovato i tre sprovvisti di biglietto. Poiché non avevano con loro denaro e nemmeno i documenti ho detto loro di scendere alla fermata successiva e che in caso contrario, avrei dovuto chiamare la Polizia. In stazione sono scesi i due uomini italiani, che avevano già iniziato ad inveire contro di me a Cavallermaggiore dandomi del razzista e A.M. mi è arrivato addosso faccia a faccia incitato da uno dei suoi compagni. Mi ha paragonato a Hitler, dicendomi che mi conosceva perché spesso viaggiava spesso da Savigliano e che avrei dovuto temere di rivederlo”.
All’arrivo a Savigliano il capotreno ha richiesto l’aiuto di tre agenti della Polfer: “M.A. è rimasto sul treno -ha riferito un’assistente capo-. Lo ha minacciato e ha cercato di colpirlo più di una volta. Per evitare che cadessero abbiamo atterrato M.A. e lui ha iniziato a scalciare contro di noi. Anche a noi ha detto che siamo razzisti e ha minacciato di nuovo il capotreno dicendogli ‘ricordati della mia faccia perché io mi ricordo della tua’”.
Il 5 luglio la discussione e la sentenza del processo.