Da un anno fa parte della Fanfara dei Bersaglieri di Roma “Nulli Secundus”. Al momento è l'unica donna ed ha origini cuneesi. Chiara Caldarini, 19 anni, ha partecipato al 69° Raduno Nazionale dei Bersaglieri che si è chiuso domenica a Cuneo. Con i colleghi di fanfara è stata ospite del comune di Racconigi.
Per lei è stato un Raduno speciale: “Sono nata a Roma, dove vivo, ma sono molto legata alla Granda. Angela, la mia nonna materna che purtroppo è scomparsa nell'ottobre scorso, era originaria di Montaldo Mondovì. Quando c'è stato l'annuncio del Raduno a Cuneo, ero al settimo cielo. Qui vive parte della mia famiglia. Nei giorni dell'evento sono venuti tutti a vedermi. È stato davvero emozionante. Domenica ho sfilato per mia nonna Angela, sarebbe stato bello averla tra il pubblico”.
Com'è stata l'accoglienza in Granda?
“I raduni al Nord sono sempre molto sentiti. A Cuneo ci siamo trovati molto bene, così come a Racconigi. L'accoglienza è stata calorosa e l'organizzazione perfetta”.
Non sono molte le donne che fanno parte delle fanfare dei bersaglieri. Perché questa scelta?
“Mio nonno paterno era bersagliere. Mi ha sempre portata a servizi e raduni. È un mondo che mi ha sempre appassionato. Il mio sogno, fin da piccola, è quello di entrare nelle forze armate. Alcuni amici di scuola che facevano parte della fanfara mi hanno portato e ho deciso di unirmi a loro”.
Cosa significa far parte di una Fanfara dei Bersaglieri?
“La Fanfara dei Bersaglieri di Roma Nulli Secundus conta circa una quarantina di elementi. È una fanfara di bersaglieri in congedo. Tra i suoi molteplici impegni sia sul territorio nazionale che all’estero, la Fanfara annovera tantissimi concerti. Ha sempre partecipato ai raduni nazionali ed è intervenuta a numerose cerimonie civili, militari e anche a tante manifestazioni sportive. Il motto “Nulli Secundus” secondi a nessuno, è del 2° reggimento bersaglieri la cui sede è stata fino al 1940 a Trasvere nella caserma La Marmora, ora sede dell'Associazione Nazionale Bersaglieri. Io suono la tromba ed è un onore farne parte”.
Quanto vi allenate per suonare e soprattutto per suonare di corsa?
“Le peculiarità della fanfara sono essenzialmente due, suonare solo strumenti ad ottone (trombe, flicorni, bassi) e suonare di corsa. Ci troviamo ogni lunedì per provare i brani e la formazione. Suonare di corsa è un esercizio molto difficile che richiede grande preparazione, fiato, concentrazione ed allenamento. Grande merito lo dobbiamo al Capo Fanfara Silvano Curci. È lui che ci guida e ci aiuta e migliorare sotto ogni punto di vista, consigliandoci in seguito alla sua esperienza e ascoltando le nostre opinioni e le nostre idee”.