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Attualità | 25 maggio 2022, 17:30

Sull’ex ospedale di Mondovì un pasticciaccio senza fine: Comune e Asl litigano sui tributi dell’immobile ancora vuoto

Il Municipio ricorre in Cassazione su Imu e Tasi non pagate mentre l’interesse di una società alessandrina riapre l’annoso dibattito sulla possibile destinazione del settecentesco edificio

L'ospedale di Mondovì

L'ospedale di Mondovì

L’annoso contenzioso tra Comune e Asl Cn1 per il pagamento di Imu e Tasi relative al vecchio ospedale "Santa Croce" di Mondovì finisce in Cassazione e riaccende i riflettori sui  "contenitori vuoti", i due per eccellenza, di cui da anni si parla in città: il "Gallo" e il "Michelotti".

Da quando, nel 2009, i servizi ospedalieri del "Santa Croce" sono stati trasferiti nella nuova sede di via San Rocchetto, sono state tante, forse anche troppe, le idee per riutilizzare queste due strutture, senza però mai arrivare a un risultato concreto.

L’odissea del progetto è iniziata nel 2004, quando si pensava già a ricollocare le scuole nel "Gallo", col trasferimento del liceo scientifico, oggi diventato "Vasco-Beccaria-Govone" (ancora in cerca di sede). Poi la quantificazione dei costi necessari ad adeguare il settecentesco immobile alle norme antisismiche e a cambiarne la destinazione d'uso hanno raffreddato gli entusiasmi facendo naufragare il progetto.

Difficile riassumere, senza dimenticare qualche passaggio, una questione che va avanti da ben oltre un decennio. Quel che è certo è che da allora il tempo è trascorso inesorabile e con quello gli anni di abbandono dell’edificio, incrementando le necessità di manutenzione, ma anche gli atti vandalici, l'ultimo lo scorso aprile (leggi qui), di cui si occuperà la Provincia.

Il padiglione “Gallo”, di proprietà dell’Asl, doveva essere dato in permuta al Comune di Mondovì in cambio di alcuni immobili in via delle Scuole. Il Comune, a sua volta, lo avrebbe concesso alla Provincia, che come noto ha la competenza sull'edilizia scolastica relativa agli istituti superiori. E quest’ultima avrebbe dovuto stipulare poi un ulteriore accordo di programma con la Regione, per realizzare il primo lotto di intervento. Nel 2010 i rappresentanti dei tre enti firmarono anche un protocollo di intesa per la ricollocazione del liceo, stilando tanto di cronoprogramma, per un passaggio di consegne da realizzarsi attraverso la concessione di iniziale comodato d'uso, per arrivare poi alla stipula della permuta.

Il "Santa Croce" intanto nel 2010 chiuse i battenti per trasferirsi nei nuovi locali di via San Rocchetto. La permuta avvenne poi effettivamente tre anni più tardi, nel 2013, ma il progetto che doveva portare il liceo in quella sede non vide mai la luce, inabissato in pastoie burocratiche di vario genere.

L’interrogativo ora riguarda chi si occupa della struttura?

Il problema era già emerso nel 2016, in seguito ai primi atti vandalici, verificatesi nel "Gallo". Poi nel 2019, quando si riunì la Commissione Consiliare sui "contenitori vuoti" per un confronto sui costi: insostenibili, fu la conclusione cui questa giunse, e l’idea rimase sulla carta.

Ora i tre enti si trovano legati a un bene immobile che nessuno sembra volere. E, mentre si cerca di dipanare la matassa su chi debba farsi carico di oneri e spese, i contenitori restano "vuoti".

Intanto il Comune di Mondovì, che nel 2019, aveva emesso nei confronti dell’Asl Cn1 due avvisi di accertamento relativi al mancato pagamento dell’Imposta Municipale Propria (Imu) per l’anno 2013 e della Tassa Servizi Indivisibili (Tasi) per l’anno 2014 – istanze in parte rigettate dalle competenti commissioni tributarie provinciali e regionali, ha nominato uno studio legale di Lecce per portare il contenzioso con l’azienda sanitaria sino in Cassazione, nel presupposto che tali tributi fossero dovuti al municipio, essendo venuta meno la natura socio-assistenziale e sanitaria dell’immobile.

In ultimo, è indiscrezione di questi giorni la manifestazione di interesse che per l’ex ospedale sarebbe arrivata da parte di una società alessandrina impegnata nel settore socio-sanitario. Un nuovo capitolo in una storia che, almeno per ora, sembra lontana dal lieto fine.

Arianna Pronestì

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