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Attualità | 27 maggio 2022, 17:41

L'artista garessino Giuseppe Penone eletto all'Accademia delle Belle Arti di Parigi, è l'unico membro italiano

Nato nel 1947 a Garessio, Penone, artista di fama internazionale, tra i maggiori esponenti dell'Arte Povera, è stato eletto al seggio VI precedentemente occupato dallo scultore senegalese Ousmane Sow

Legno, piombo e rame per immortalare nella scultura le impressioni del mondo vegetale e indagare il rapporto tra natura e uomo, con un particolare legame agli alberi. 

L'artista Giuseppe Penone, uno tra i più affermati esponenti dell'arte povera, fondata dal critico d'arte Germano Celant alla fine del 1960,è entrato a far parte dell'Accademia di Belle Arti di Parigi.

Eletto, lo scorso 18 maggio, al seggio VI precedentemente occupato dallo scultore senegalese Ousmane Sow (1935-2016), è l'unico italiano. 

L'Accademia conta ora quattordici soci stranieri associati: S.M.I. Farah Pahlavi, Leonard Gianadda, Seiji Ozawa, Woody Allen, SA Karim Aga Khan IV, SA Sheikha Mozah, Sir Norman Foster, Philippe de Montebello, Antonio Lopez Garcia, Jiří Kylián, Georg Baselitz, William Kentridge, Kaija Saariaho e appunto Giuseppe Penone.

Nato nel 1947 a Garessio, Penone è un artista di fama internazionale, il cui lavoro è incentrato su tre costanti, come spiegano dall'Accademia francese:  la relazione dal corpo all'opera, a cui si accosta in modo molteplice e originale; la messa in discussione di processo creativo stesso che attraversa il suo lavoro integrando arcaismo, classicismo e contemporaneità; la bellezza al sublime le cui opere invitano lo spettatore, oltre la vista, a un'esperienza di tutti i sensi.

Dopo gli studi in ragioneria, entra all'Accademia di Belle Arti di Torino dove sceglie la scultura. La sua prima mostra l'incontro personale avviene in questa stessa città nel 1969; quindi lui collega impianti, ordini pubblici e mostre in gallerie e musei di tutto il mondo intero. Nel 2004 il Centre Pompidou aveva organizzato un'importante retrospettiva sul suo lavoro, mentre nel 2020 era tornato in Granda per una mostra "Incidenze nel vuoto", mostra allestita presso il complesso monumentale di San Francesco a Cuneo.

“Il lavoro e la ricerca di Giuseppe Penone partono proprio da qui, da Garessio” – commenta l’assessore alla cultura, Paola Carrara -  “ ‘Alpi Marittime’ (1967-1968), a mio parere il suo lavoro più significativo, ha come soggetti i fiumi, le pietre e gli alberi dei boschi che circondano il paese: che l’ambiente a cui noi siamo così abituati, tanto da non coglierne quasi più bellezza, sia stato lo strumento dell’indagine artistica di uno degli scultori più apprezzati al mondo, per noi è motivo di grande orgoglio. Quando nel gennaio 2020 abbiamo avuto la possibilità di incontrare Penone a Cuneo, in occasione della sua mostra “Incidenze nel vuoto”, per molti ha significato ritrovare un vecchio amico, per altri è stata l’occasione di avvicinare un garessino illustre di cui tanto si sente parlare, per tutti è stato un momento molto emozionante. Credo di parlare a nome dell’intera comunità garessina nel dire che siamo molto grati a Giuseppe Penone di aver portato con sé in giro per il mondo il nome di Garessio, gli auguriamo che il suo lavoro e la sua ispirazione lo portino ancora lontano, e noi con lui”.

Arianna Pronestì

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